Bivacco-avventura, Recensioni

Tenda BlackWolf Mantis UL 1

Introduzione al prodotto

Il bivacco-avventura è il toccasana per ogni Motoviaggiatore. Non solo perché riduce a ZERO il costo di ogni pernottamento, ma anche perché arricchisce l’esperienza di viaggio di momenti avventurosi e spesso indimenticabili (falò sotto milioni di stelle, incontri imprevedibili, attimi adrenalitici e così via). Durante la mia esperienza di viaggio durata 8 anni consecutivi ho trascorso il 90% delle mie notti (1.350 circa) accampando in tenda in zone desolate di tutto il mondo, praticando il bivacco-avventura in qualsiasi stagione di 50 paesi e 5 continenti, mentre il restante 10% le ho trascorse con i locali che mi hanno ospitato, i couchsurfers e negli ostelli/campeggi a pagamento.

Durante la mia esperienza ho testato diversi tipi di tende (5 per l’esattezza) anche se di modelli ne ho avuti almeno una decina (alcune abbandonate, altre rubate, altre smarrite e altre portate all’ultimo lembo di telo sintetico prima di celebrarne il congedo dal servizio).

Le categorie principali in cui ho deciso di dividere le tende per il bivacco-avventura sono 3 e ricalcano la classificazione cui faccio riferimento nel Manuale del Motoviaggiatore (in cui si approfondisce anche la filosofia del bivacco-avventura, come praticarlo in tutta sicurezza e come scegliere le zone migliori per appostarsi, senza imbattere in spiacevoli incontri con flora, fauna locale e soprattutto i malintenzionati):

  • Tende per il tempo libero (economiche)
  • Tende professionali (specifiche)
  • Tende  per turismo ad ampio raggio (fascia media)

In questa recensione parliamo della seconda categoria che prende anche il nome di tenda monoposto da escursionismo. Si tratta quindi di una tenda dal costo non indifferente e che vanta una serie di caratteristiche fra cui spiccano il peso irrisorio, l’ingombro minimo, la qualità del tessuto isolante e la robustezza del materiale strutturale.

Esperienza d'acquisto del prodotto

In questa recensione parliamo della seconda categoria che prende anche il nome di tenda monoposto da escursionismo. Si tratta quindi di una tenda dal costo non indifferente e che vanta una serie di caratteristiche fra cui spiccano il peso irrisorio, l’ingombro minimo, la qualità del tessuto isolante e la robustezza del materiale strutturale.

Tutti aspetti che ho preso molto in considerazione quando, in procinto di esplorare l’Australia, la Tasmania e la Nuova Zelanda in moto, mi sono munito di questa tenda monoposto da escursionista per il prezzo di 225 AUD (155 euro). Volevo infatti che questa tenda occupasse pochissimo spazio all’interno delle valige laterali, che durasse nel tempo e che mi garantisse di potervi riposare restando asciutto anche quando il clima fosse stato dei più torrenziali.

Immagini del prodotto

Dettagli sul montaggio o trasporto del prodotto

Le tende professionali (specifiche) come questa monoposto da escursionista vantano un trasporto eccezionale, grazie al peso di 1.9 Kg e un ingombro da chiuso di poco inferiore a quello di un sacco a pelo di piuma. Si aggiunge anche una perfetta protezione dalla pioggia, grazie al doppio strato impermeabile e un superba ventilazione grazie al primo strato (interamente a zanzariera) che si può privare dell’incerato grazie ai punti di fissaggio a velcro. Ma attenzione al costo, abitabilità interna ed esterna e soprattutto ai tempi di montaggio, che nella mia esperienza prevedevano 20 minuti prima di dormirci e 35 minuti prima di ripartire.

Dettagli sul comportamento del prodotto durante l'utilizzo

Chi come me pratica il bivacco-avventura tutti i giorni per periodi non minori ai 4 mesi (il che vuol dire montare e smontare la tenda rispettivamente 120 volte consecutive) non dovrebbe trascurare l’importanza dei tempi di montaggio. Alla lunga questa operazione (che spesso viene praticata di sera, da stanchi, affamati, con scarsa visibilità e nei casi più sfortunati anche con la pioggia) potrebbe rovinare l’esperienza di ogni bivacco, allontanandoci da quello che è il suo scopo: ottimizzare i costi, semplificandoci la vita. L’altro aspetto è l’abitabilità della tenda che, in questo caso, è ridotta al minimo (sia per la “veranda” veramente inutilizzabile se non per gli stivali che per gli spazi interni in cui si dorme). Ultimo ma non trascurabile, questo tipo di tenda è utilizzabile solo se si ha un terreno che ci permette di piantare 4 picchetti o pietre abbastanza grandi per mantenere in tensione gli anelli di fissaggio.

Confronto con altri prodotti simili

Da confrontare con i modelli meno specialistici, ma più economici in particolar modo la Quechua Forclaz 2.

PRO e CONTRO di questo prodotto rispetto agli altri

  • Leggerissima da chiusa
  • Compattissima da chiusa
  • Impermeabilità ottima
  • Ventilazione ottima grazie alla zanzariera abitabile e le due ante
  • Costo elevato rispetto alla concorrenza
  • Abitabilità interna limitatissima
  • Tempi di montaggio lunghi per chi bivacco ogni notte
  • Ricambi non reperibili viaggiando

Consigliamo questo prodotto ad altri motoviaggiatori?

Dopo averla provata (venivo da una tenda 2 secondi prima serie con cui ho viaggiato 9 mesi in tutta l’Indocina e dopo i due anni con questa monoposto da escursionista sono ritornato alla due secondi seconda serie) dovo ammettere che il peso e ingombro irrisori e la qualità costruttiva non abbiano reso i miei pernottamenti degni dell’investimento fatto. Il peso in moto non si sente, l’ingombro sicuramente si, ma se per oltre 150 euro si deve sacrificare il tempo di montaggio (55 minuti ogni giorni) e soprattutto l’abitabilità (non potevo starci seduto dentro, né cambiarmi, ne entrarvi in ginocchio, bensì rotolandoci dentro dal di fuori), la spesa sostenuta non vale più la pena.

Link per acquistare il prodotto

BLACKWOLF

MANTIS UL 1

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 500.000 km percorsi in solitaria attraverso 77 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

  1. Giovanni_Spagnolo ha detto:

    Ciao Gionata,

    Dopo aver letto la recensione con interesse ho piacere di aggiungere la mia esperienza.

    Alcuni anni fa ho scelto anch’io di passare da una classica tenda ad igloo sostenuta da archi incrociati,ad una monoposto sostenuta da tiranti, per ridurre peso ed ingombri ottimizzando il viaggio in moto.

    Effettivamente, utilizzando in contemporanea anche un sacco a pelo tecnico dall’ingombro ridotto ed un materassino con pari caratteristiche, la scelta mi ha permesso di organizzare agevolmente tutta la “zona notte” in un unica valigia laterale invece di una e mezza, semplificando notevolmente l’organizzazione della moto.

    Il peso della tenda si è ridotto da 4kg ad appena 1,1kg, permettendomi, in concomitanza con altre soluzioni, di alleggerire il carico di 8kg, ottenendo così una ridotta sollecitazione dei telaietti e valigie più agevolmente trasportabili a mano.

    Ho speso per l’acquisto circa 100 euro, devo dire per un prodotto di buona qualità e ben fatto.
    La tenda era dotata di sacca comprimibile stagna ed antistrappo, telo dalla considerevole impermeabilità, archetto portante realizzato di alluminio anodizzato,leggero,resistente,rapido da montare,
    Stessa cosa dicasi dei picchetti,leggeri resistenti e rapidi da estrarre grazie alla presenza di anelli dai quali afferrarli.

    Per quanto riguarda i tempi di montaggio devo dire che erano pienamente ragionevoli, 4-5 minuti,stessa cosa dicasi per smontarla.

    Un altra cosa che mi è piaciuta di questo tipo di tenda è l’aspetto tattico, avendo una sagoma limitata si è meno individuabili da occhi indiscreti.

    Considerando dunque la tipologia di tenda dal punto di vista prettamente tecnico, ed ai fini dell’ottimizzazione del carico, ho trovato la soluzione molto valida.

    Arriviamo ora alla mia opinione relativa alla praticità del bivacco.

    Montare la tenda di notte con una pila non era molto agevole, a differenza della tenda ad igloo che mi permetteva di puntare gli archetti sui quattro angoli ottenendo la struttura già pronta all 80%, con la monoposto non essendo auto portante, assicurarsi di aver posizionato correttamente i tiranti al buio richiedeva più attenzione.

    Per entrarci, come leggo dalla tua esperienza, bisognava effettivamente rotolare, ed una volta dentro sperare solo di addormentarsi
    subito perché gli spazi non consentivano molta libertà di fare altro, togliersi l’abbigliamento all’interno richiedeva abilità zen; e lo spazio disponibile per borse od altro proibitivo.

    La mia opinione in definitiva è questa, la tenda monoposto è sicuramente una valida soluzione per ridurre gli ingombri, e ne ritengo l’uso consigliabile per viaggi brevi e durante i quali non si metta in preventivo di trascorrerci all’interno tempo che non sia dedicato ad altro che alle ore di sonno, l’ideale è con clima mite, dunque con non troppo abbigliamento da gestire e meteo stabile che non costringa a starci dentro più del dovuto.

    Per viaggi più lunghi, per i quali si vogliano ridurre le occasioni di stress al minimo, durante i quali è più probabile trascorrere in tenda più ore al riparo dalla pioggia, scrivere al pc o consumare piccoli pasti in relax, una tenda monoposto non è il prodotto ideale.

    Il viaggio in moto può piacerci spartano, minimalista e pieno di imprevisti, ma ritengo che l’elemento che lo rende speciale debba essere il costante senso di serenità.

    Buone avventure a tutti.

    1. Gionata Nencini ha detto:

      Ciao Giovanni, come sai apprezzo sempre le tue attente analisi perchè sono scritte sulla base di un’esperienza diretta e descritte in maniera molto chiara, ti lascio il link che ti permette di replicare una tua recensione (con tanto di foto e video se li hai) dei prodotti che hai testato.
      Buona recensione.
      Grazie
      https://www.partireper.it/forum/equipaggiamento-per-il-viaggio/le-tue-opinioni-sui-prodotti-che-usi-per-il-motoviaggio/

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