Gionata in viaggio, TAPPA 9: Capo Nord da record

Episodio 9: Come mi farò le docce se, facendo campeggio libero, non ci sono docce

Un episodio riassuntivo sul come eviterò le zanzare durante i bivacchi-avventure, ma sopratutto su come gestirò l’igiene intima e le “docce mancate” considerando che dormirò in tenda per 23 giorni, facendo del campeggio libero il mio punto di forza.

Se mi incontrate per strada statemi lontani 🙂

Dormire, mangiare e lavarsi on the road evitando hotel e ristoranti può sembrare complicato, ma con qualche semplice idea si ha sempre modo di rinfrescarsi.

In questo video vediamo proprio questi accessori.

Se questo video ti è stato utile condividi, e ci vediamo al prossimo episodio!

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[box type=”tip” bg=”#” color=”#” border=”#” radius=”0″ fontsize=”16″]⚠️NOTA IMPORTANTE⚠️

Nel video dico che non porterò il Kit pronto soccorso per ragioni di comodità, ma la normativa mi obbliga a portarlo, per cui lo includerò nel mio bagaglio.

Il kit pronto soccorso DIN 13167 a bordo è obbligatorio in Austria, la Bulgaria, la Croazia, la Francia, la Germania, la Grecia, l’Estonia, la Lettonia, la Polonia, il Portogallo, la Lituania, la Repubblica Ceca, la Slovenia, la Spagna, la nostra vicina Svizzera, l’Ungheria ed anche le non europee Ucraina, Bielorussia e Moldavia.

Grazie a Sara D. per avermelo ricordato.

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ESTRATTO DAL MIO MANUALE DEL MOTOVIAGGIATORE

Dove lavarsi

L’igiene è fondamentale per prevenire ogni possibile infezione, malattia, irritazione o eczema. Per un motoviaggiatore i rischi sono moltiplicati proprio perché trascorrerà la maggior parte del suo tempo nell’abbigliamento tecnico da moto, e se le giornate saranno particolarmente calde e afose, il sudore tra la pelle e i vestiti sintetici sarà la prima causa di irritazione. Io stesso ebbi alcune esperienze di eczemi sulla pelle in Cile e di funghi sui piedi, questi ultimi a causa di un paio di stivali non traspiranti. Se prevederai di alloggiare sempre in strutture a pagamento quali ostelli o alberghi, non avrai alcuna difficoltà a goderti una doccia calda a fine giornata. Ma se sceglierai di vivere il bivacco-avventura e di accamparti lontano dai centri abitati?
La strada ti offrirà molte più possibilità di quelle che pensi. La mia esperienza lo conferma, se in otto anni di viaggio è vero che non ho mai avuto la necessità di dormire in una struttura a pagamento perché incapace di trovare un posto dove lavarmi.

Nei paesi più civilizzati, sulle strade più battute in prossimità dei centri abitati, è possibile trovare delle stazioni di servizio che comprendano docce a pagamento. Questo avviene con maggiore frequenza nei paesi in cui è viva la cultura del camper. Ho trovato i servizi migliori nelle roadhouse australiane, canadesi e statunitensi, dove le stazioni di rifornimento prevedevano grandi parcheggi con piazzole dedicate ai caravan e servizi igienici puliti e dotati di phon, prese elettriche e in alcuni casi anche di dosatori per shampoo e doccia-schiuma.
Quella appena descritta è una situazione presente in pochi paesi, ma è altrettanto vero che in quasi tutte le nazioni è possibile trovare docce a pagamento, più o meno pulite. Quando ti fermerai in una stazione di rifornimento per fare la doccia, se non vorrai lasciare troppo tempo la moto incustodita, il consiglio è quello di approfittarne per fare prima un pieno di benzina, socializzando con il gestore cui chiederai di tenere d’occhio la moto per te.

Nelle zone rurali, invece, le docce a gettone saranno rarissime se non del tutto assenti, ma si moltiplicheranno le possibilità di trovare corsi d’acqua o laghi accessibili dove immergersi e rinfrescarsi.
Nel Sud Est Asiatico laghi e fiumi sono abbondanti e limpidi, e spesso mi fermavo in prossimità di una riva per fare il bagno, poco prima di scegliere il luogo dove accamparmi per la sera. Ricordo che a Sumatra, isola dell’Indonesia, mi lavai in un grande fiume che era già notte. La luna piena risplendeva nel cielo e la pace e il silenzio del luogo mi invitarono a riflettere su quanto di bello stavo vivendo in quel momento. Nella calma più totale, cominciai a ripercorrere nella mente tutte le avventure, gli incontri e gli episodi che avevo vissuto per arrivare fin dove mi trovavo. Soppesavo la mia scelta di vita, il fatto di avere lasciato casa senza alcuna certezza né altra aspettativa se non quella di scoprire il mondo nella sua bellezza. Mentre ero assorto in tali pensieri, scorsi a 50 metri dal punto in cui mi trovavo un uomo in bicicletta. Era appena arrivato al fiume, anche lui per lavarsi. Lasciò la bici, si immerse in acqua, e a un certo punto mi vide. Mi salutò, ma quando comprese che ero straniero, si intimidì e si eclissò in un rispettoso silenzio.

Anche in Sud America mi lavai spesso nei fiumi. Ricordo il caldo asfissiante di una giornata in cui il termometro aveva raggiunto i 43°C. Così chiesi agli abitanti del posto se sapessero indicarmi un corso d’acqua accessibile, e alla fine mi suggerirono di lavarmi in prossimità di un pozzo là vicino che smistava l’acqua per l’irrigazione dei campi.
Anche le località marittime sono una buona possibilità per lavarsi. Puoi sfruttare le docce sulla spiaggia dedicate ai bagnanti o lavarti direttamente in mare, come feci in Grecia. L’unico svantaggio è che il sapone non farà sufficiente schiuma a contatto con l’acqua salata e la salsedine ti rimarrà sempre un poco addosso.
Un’altra opzione è offerta da quei locali (ristoranti, tavole calde, chioschi) che hanno i servizi igienici o semplicemente un accesso all’acqua corrente e il cui padrone vi permetterà di usufruirne. Nelle campagne cambogiane, ad esempio, mangiavo spesso lo street food e, dopo il pasto, chiedevo al gestore del posto se avesse saputo indicarmi una doccia dove lavarmi. Spesso nei paesi del Sud Est Asiatico, a causa del caldo sono presenti nel retro delle botteghe delle cisterne d’acqua presso le quali ci si può rinfrescare. Ovviamente in tutti i paesi del Sud Est Asiatico la doccia calda non è minimamente necessaria.

Anche in Russia utilizzai spesso le docce presenti in tutte quelle trattorie concepite per dare ristoro ai camionisti, che per ottimizzare i tempi spesso sfruttano la pausa del pasto per lavarsi.
L’Asia è anche ricca di saune e terme pubbliche, il cui accesso è molto economico. Durante la tua permanenza in queste strutture, parcheggia sempre la moto avendo cura di scegliere un posto affidabile. In alcuni casi, potresti addirittura optare per un parcheggio custodito a pagamento.
Infine: la soluzione d’emergenza più semplice e sempre disponibile è quella di dotarsi di una confezione di salviette umidificate, di quelle che si usano anche per l’igiene dei bebè. Strofinarle lungo tutto il corpo non sarà rigenerante quanto fare una doccia sotto l’acqua corrente, ma contribuirà a lavare lo sporco e i sudori della giornata e ti permetterà di coricarti pulito nel tuo sacco a pelo. È bene, infatti, mantenere una certa pulizia del proprio posto letto, anche per limitare i cicli di lavaggio che tanto influiscono sulle proprietà termiche dei sacchi a pelo.

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 500.000 km percorsi in solitaria attraverso 77 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

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