8 Giugno 2009
8 Giungo. Sembra una casualità.
E’ passato un mese dal mio 4° anniversario. I giorni in cui le visite al link youtube si susseguivano con mio enorme piacere, sono adesso più di 15000.
Mi sveglio nella capanna offerta da Gennaro. L’odore del sesso di Paula è ancora nelle coperte.
Fuori c’è il sole e per un attimo mi risale la stessa sensazione che provavo a Buenos Aires. Restare!
Ho dormito solo 3 ore e sono super attivo. Io e Valentina abbiamo parlato tutta la notte, chiusi nella cucina della sua enorme casa, addentrandoci nei discorsi meno chiari della nostra vita, dei nostri ideali e del reciproco taciuto interesse.
Quando la guarda negli occhi, io già non ragiono più. Forse per questo ho sempre più bisogno di parlare con una donna. Le parole di lei, sono più chiare delle idealizzazioni che mi faccio al solo ammirare il suo volto.
La colazione è un momento estremamente piacevole. Si scherza e si parla come fossimo una famiglia. Valentina mi guarda intensamente dall’altro lato del tavolo, mentre il padre di lei ride delle mie battute.
Mi scrive su un foglietto la lista di paeselli che andrò a toccare nelle prossime giornate. La mia decisione di viaggiare al nord attraverso il Cile è dovuta proprio all’esperienza di Genaro e dei passi di terra migliori da fare in moto.
Non mi ha solo detto dove andare. Mi ha mostrato foto e video dei posti che avrei visitato e così mi ha convinto.
La moto è calda, Valentina mi abbraccia e mi regala un pensiero di cioccolata. Il sorriso della sorellina Antonia riappare ancora e Silvia, la badante, mi augura buon viaggio.
Imbocco la stradina che taglia l’autostrada e sono subito proiettato nella periferia di campo. Chiedo informazioni sulla direzione a uomini a cavallo o operai della strada che mi rassicurano
Non si preoccupi – mi dicono – tutto dritto per di qua e arriva ad una segnalazione!
Ma “per di qua” che significa??? – chiedo io
Per di là!
E “per di là” che vuol dire?
Ahahhahahah
Ahahahhaah, grazie buon uomo. Que lo pase bien
Così l’asfalto lascia spazio allo sterrato, lo sterrato lascia spazio alla sabbia, la sabbia lascia spazio al sole ed il sole lascia spazio alla serenità che mi invade il corpo.
Lo foto lasciano spazio allo scodinzolio dei cani ed il silenzio delle strade che attraverso, lasciano spazio al silenzio della mia mente.
Che bello. Mi mancava questo dinamismo. 2 mesi in Santiago mi hanno quasi disabituato al viaggio in moto.
I chilometri coperti sono 400, ed il sole è ancora alto nel cielo. Sono quasi le 16 ed io ho una scadenza con il mio editore. Un articolo su Singapore con invio di foto.
Così mi fermo in Llepel, cittadina di una certa grandezza. Intravedo un canale tv regionale ed anche diverse stazioni di servizio. Sicuramente ci sarà un internet caffè.
Quello che trovo è più simile ad un bar con 4 computer collegati dietro ad altrettante grandi scrivanie. Chiedo il permesso di collegare il cavo LAN e con la moto fuori bene in vista, inizio e porto a termine il lavoro in un’ora.
Scrivere degli anni di viaggio passati è sempre molto piacevole per me. E’ come reimmergersi nel tempo che non si ripeterà e che già mostra i suoi mutamenti.
Nell’articolo parlo di HuiPing, amante conosciuta in Cambogia durante il mese di volontariato con i bambini dell’orfanotrofio CCPCR. Scrivo che:
Ma che importa infondo. Il tempo non lo pago e la compagnia di una donna che sa ascoltarmi, nemmeno!
Ha una romanticità tutta sua l’entrare di soppiatto nella camera di lei, mentre i familiari dormono.
Mi sembra di essere ritornato ai tempi delle scuole superiori – le dico con un sussurro.
La cosa che mi regala il sorriso più grande è sapere che adesso HuiPing è sposata con il ragazzo che la corteggiava in Cambogia durante il nostro primo incontro.
Mi piacete tutti e due – diceva lei ai tempi della Cambogia – è che siete così diversi.
Invio l’articolo in Italia con non so quanti giorni di ritardo e passo qualche minuto a controllare la posta e cazzeggiare su Facebook. HuiPing, nelle foto del suo profilo, è sempre sorridente.
Chissà se a volta mi pensa? Se conserva di noi un buon ricordo?
Esco dall’internet point pagando i miei 400 pesos. Sono felicemente sorpreso che questa volta non mi spettino sovrapprezzi a causa del mio inconfondibile accento straniero.
Un po’ come succedeva per la riparazione della gomma.
Pago e mi avvio in cerca del supermercato. Sono le 18 e c’è ancora la luce del sole. Se mi sbrigo, posso farmi un fuoco, cucinare carne o verdura e andare a dormire prima che sia completamente notte.
Giro a vuoto per la città e chiedo ad un gruppo di pedoni dove diavolo sia questo supermercato.
I ragazzi non rispondono. L’avvenente ragazza vestita con un abito scuro da lavoro ed il capello legato con una coda alta, guarda nella direzione del supermercato e con una voce super femminile, mi dice di svoltare all’angolo.
Avete già capito?
Mentre compro il pane, la riconosco.
Ti ho ritrovata!
Ci mettiamo a parlare del più e del meno. Il filo del discorso nasce da sé, senza doverlo inventare o sollecitare. Passano 5 minuti che siamo entrambi fermi in mezzo al supermercato, con il pane in mano io e con il suo fascicolo da lavoro lei.
Compriamo qualcosa o andiamo a berci un caffè?
Vada per la seconda.
Nasce un certo feeling, ma quando le chiedo dell’ex ragazzo, il volto di lei si tinge di nero e ammutolisce. Allora il discorso verte sul mio viaggio, sul perché mi trovo a Llapel e sul perché l’ho invitata a bere un caffè.
Ti piace farti dire le cose eh? – la provoco io – sono qui perché ti ho notata, mi piaci e ho voglia di conoscerti.
Voi uomini siete tutti uguali… – commenta con una risata
A volte sono estremamente fortunato. In questo caso, mi trovo seduto con una donna che apprezza la mia spontaneità, le mie battute sarcastiche e sessuali ed anche il fatto che, quando si parla di donne, io non ho niente da nascondere.
Dove dormi stasera? – mi chiede
A casa tua ovviamente, andiamo? – i calzo io con un occhiolino
Non vivo qui, sono ospite da mia sorella.
E’ single pure tua sorella?
Scemo… Sei simpatico.
In verità, penso che mi trovi interessante solo perché gli uomini cileni sono delle complete frane. Almeno così dicono le cilene qui.
E quante donne hai conquistato qui in Cile?
Mi spiace sono vergine. E non mi piacciono le donne.
Ahahahhahaa, sei uno scemo. Dai allora dove dormi stasera?
La cosa continua avanti ed indietro, ma Marji si attiva con un paio di telefonate alle amiche che vivono in città.
Le leggo negli occhi un certo entusiasmo, e nelle mani la sento affettuosa e passionale. Dice di essere separata da 5 anni e di aver scelto di vivere sola perché gli uomini sono tutti dei bugiardi.
Ti do ragione – le dico
Così accettiamo l’invito dell’amica Fernanda che vive con il figlio di 3 anni. Il programma che mi viene spiegato da Marji è quello di offrirmi una doccia calda, prima di accamparmi chissà dove, ma quando arriviamo a casa di Fernanda, io e Martin (il figlio geniale di 3 anni) ci innamoriamo e cominciamo a giocare con tutti i suoi balocchi.
Lui ride come un matto, la madre si compiace e Marji mi chiede di dormire in casa dell’amica con lei.
Non penso d’essermi fatto una doccia tanto rapidamente in vita mia.
;-P
Sono in casa di non so chi, con una donna che ho conosciuto due ore prima in un supermercato. Nella stanza accanto dormono madre ed il figlio e nel piccolo letto che occupo con Marji, viene fuori una passionalità che (ragazzi, aiutatemi ad esprimermi) poche volte ho vissuto.
Cadiamo esausti nelle braccia dell’altra, concedendoci un orgasmo di un’intensità da far piangere dalla commozione.
Ci addormentiamo in un secondo.
ahahahahaha
grande gionata, mi fai sbregare quando scrivi i “discorsi”!
cmq son contento per te che hai riniziato a viaggiare! 😉
che discorsi? riporta……..