Montenegro: Aneddoti di una multa scampata
NOTA: questo articolo è stato riesumato da un archivio web nel Agosto 2015 e postato rispettando la data originale in cui è stato scritto la prima volta. Testo trascritto senza alcuna correzione
Che dire del Montenegro.
Le donne sono belle!
Ma trovamelo te un luogo dove le donne non sono belle!
Attraversato molto in fretta, tipo 2 giorni con una notte passato in albergo per la paura di essere ucciso.
Causa pregiudizi e leggende metropolitane.
Unico aneddoto il seguente…
Faccio il pieno e rientro in strada facendo una manovra non consentita e non segnalata.
A palesare l’evidenza di tale mancata segnalazione, sta la pattuglia proprio sul lato dela strada in cui entro che, PAT, palettina alzata e fermi tutti.
Ho fatto inversione in un punto senza strisce e secondo l’agente e’ una cosa da non fare.
Con passaporto e patente in mano pronuncia il mio Nencini con una Montenegrese tipo “Nenzini”.
Ma con questo tipo non si discute. Nemmeno i miei gesti ed il mimo con cui cerco di spiegargli che al momento di svoltare non mi era visibile alcun cartello se non quello di dare la precedenza, lui non si smuove.
Si siede in auto a portellone aperto e tira fuori carta e penna.
Mi accovaccio accanto a lui, altezza faccia e gli parlo seriamente ma con la faccia da pesce.
Lui intanto compila i prima campi del verbale.
Quando sta per inserire il mio nome, la targa e il prezzo da pagare la rice trasmittente emette un sono, seguito da una voce.
Il tipo risponde, sembra chiedere conferma, punta lo sguarda in quella che sembra la direzione da raggiungere.
Richiude il passaporto, mette via il blocco e mi dice…
“Nenzini…..”
Prendo il passaporto. Lui chiude lo sportello e se ne va in gran fretta a salvare l’umanita’ dalla criminalita’.
Ma lui non sa, che la criminalita’ a gambe se la da’!
Che culo.
Un abbraccio.
gionata