Gionata in viaggio, TAPPA 2: Cina - Indonesia

Corea del Sud: La centralina

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NOTA: questo articolo è stato riesumato da un archivio web nel Luglio 2015 e postato rispettando la data originale in cui è stato scritto la prima volta. Testo trascritto senza alcuna correzione 

Controllo olio… trovo strano che il livello sia diminuito di così poco nonstante tutti i chilometri percorsi da Pusan fino a qui.

Avevo avuto lo stesso problema in Russia a causa del membrana del rubinetto benzina rotto, che lasciava filtrare benzina del tubo del vuoto, allagava il cilindro e colava nella coppa dell’olio fino a rimepirla.

Adesso sembra solo sempre a livello e non eccessivamente zeppa come in Russia, resta il fatto che mi sembra strano.

Metto in moto. Nessun problema. Scaldo il motore e approfitto della pausa per chiedere in giro direzioni per muovermi verso la casa di Jhon che mi ospiterà fino all’ottenimento del visto.

La moto prosegue senza problemi. Poi si ferma. Decido di seguire qulche ottimo consiglio senza attendere altro e smonto fincate e sella per controllare i connettori delle contraline e per eventualmente fare la prova del 9 invertendo i cavetti.

Oltre il panno e la parte in carta che avevo posizionato sulle centraline per evitare shock durante la guida, ci sono millimetri su millimetri di polvere russa.

Una cosa allucinante.

Soffio il tutto, pulisco con il vecchio panno marrone che ricordo, era bianco.

A motore spento converto le centraline ma il contagiri lavora ancora bene. A motore acceso allora provo a sollecitare le parti in plastica bianca dei connettori movendoli appena, ma nessun segnale di instabilità sul lavoro dei cilindri.

Sofio i contatti e li ricollego con attenzione e li posiziono e tengo stretti co il panno e lo sistemo in maniera che non sballotti troppo. Appoggio la sella senza riavvitarla in attesa di una nova sosta fra altri 10 km e riparto.

Guido sulla Highway, adesso consapevole del fatto che in Corea è vietato per i motociclisti entrarci, e mi diverto in gentili slalom fra le lunghe cose di auto che collassano questa strada che segue la linea del fiume.

Dopo 15 chilometri il motre singhiozza di nuovo. Ci risiamo.

Devo cambiarla sta centalina via, non ci sono sluzioni.

La moto prosegue a velocità forzatamente lenta, per altri 4, 5 chilometri. Poi si arresta.

Qalche vano salto di canguro sulla sella per smuovere i contatti e cercare di uscire almeno dalla highway, ma niente da fare. La moto rallenta, e fiaccamente si ferma.

Pericoloso e fastidioso. Dentro allàautostrada devo fare delle operazioni per rimettermi in strada.

Poi mi rend conto che questa volta il rumore che la moto produceva prima dello spegnimento e durante la lenta marcia iniziata qualche chilometro prima, era diverso da quelle che ricordavo della sera in cui avevo avuto il problema alla centralina.

Controllo il rubinetto benzina e noto che sono in riserva.

BINGO!

Ho dato per scontato che il problema fosse quello della centralina, e preso dalla ricerca per la soluzione, avevo dimenticato e trascurato il fattore benzina.

Apro il serbatoio, sculetto sulla moto per far riecheggiare lo sciacquettio, ma niente.

Armano di tanica omologata e una fretta a stile giramento di gonadi, scavalgo il muretto che protegge il traffico veloce dalle zone circostanti, entro in una zona abitata e sbuco nella strada principale.

Cammino ma mi rendo conto che sono in una sorta di larga via principale al centro di una cittadina. Non ci sono stazioni di servizio.

Proseguo e ne trovo una dopo 20 minuti di marcia spedita. 4000 WON di benzina (2,5 litri) e riparto apprensivo e incazzato per la pesima logistica di questi benzinai che non ci sono mai quando servono…

Magari la moto è stata urtata da una macchina con conducente distratto. Magari la polizia é stata avvisata ed ha raggiunto la moto per stendere un verbale e chiamare il carro attrezzi, magari ci trovo solo il casco, magari no….. non so…

Allungo il passo e dopo 15 minuti arrivo all’ultima svolta prima del punto in cui c’era la mia moto, mi affaccio e lei é sempre lì, ad aspettarmi.

Scatto una foto. Metto la bezina. Avvio. La moto parla con la sua solita voce, le centraline non c’entravano in questo caso. Rparto e la porto a bere una pinta di gasoline alla stessa pompa di benzina che ho raggiunto a piedi.

Stranamente, in Corea, certe cose non accadono.

Meno male…..

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 500.000 km percorsi in solitaria attraverso 77 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

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