Gionata in viaggio, TAPPA 5: Cile - Argentina

Cara Moto

 

l’ultima foto che ho scattata alla mia moto, in viaggio – Argentina Gennaio 2010

Cara moto,
questa che ricevi non è l’ennesima multa per divieto di sosta, ma una lettera. A scrivertela non è il poliziotto coreano che nel 2006 ti appiccicò la stesso verbale su tutte le plastiche e nemmeno l’agente australiano che nel 2007 voleva confiscarti perché eri sprovvista di targa locale.

Questa lettera te la scrivo io, che ti ho comprata con i risparmi di una vita, che ti ho lanciata verso un sogno impossibile e che, dopo 5 anni di viaggio, ti rispedisco a casa.

Gli addii sono cose difficili da dirsi ed anche da riportare su carta, quindi non me ne volere se in questa lettera troverai solo cosa belle che ti faranno rimpiangere i bei tempi passati.

Il 2009 è stato un anno pieno di imprevisti, ma se alla fine ne siamo arrivati a capo è soprattutto merito tuo.

Cadute, furti, incidenti, sequestri, tangenti alle autorità boliviane, problemi elettrici, 8000 km senza starter ed il freddo!

Volevo ringraziarti per aver sempre fatto la differenza come moto e come amica inseparabile e per non avermi mai abbandonato senza un motivo plausibile.

Scusami quindi per aver trascurato i rabbocchi olio e per aver più volte trascurato il tiraggio della catena, che sempre stava segando il cavalletto centrale.

Scusami per averti riempito di benzine di pessima qualità e per averti lavata solo 8 volte in 5 anni.

Ti sono grato per avermi permesso di coprire 200000 Km attraverso 30 paesi e per non avermi richiesto nient’altro che poche attenzioni.

Scusami se ho preteso da te divertimenti e piaceri di ogni tipo senza mai prendermi il tempo di “riscaldarti a dovere”. Sono pessimo con i preliminari e poi io, sul manuale d’officina, il punto G non l’ho trovato.

Scusami anche per averti fatto dormire sempre all’aperto e senza un riparo dalle intemperie. Non dimenticherò mai i litri di pioggia a cui ti ho sottoposta e nemmeno i -40 gradi a cui ti lasciavo dormire in Cile, in vetta alle Ande d’inverno.

Grazie per aver dimostrato il tuo valore fra le altre moto e per aver dimostrato che l’età che ti porti dietro è un indice di qualità ed affidabilità che le due ruote neo nate difficilmente dimostreranno di avere.

Scusami per averti chiamato “puttana maledetta” quando siamo caduti in quel guado infestato dai coccodrilli australiani e, ti prego, perdonami per averti presa a calci quando, a 5000 sul livello del mare, non carburavi più e mi volevi lasciare a piedi.

Grazie per avermi tirato fuori dalla bufera di neve a 6800 mt e per avermi salvato la vita da assideramento certo. Come vedi ti devo più che un grazie. Ti devo la vita.

Se ho imparato che i sogni si realizzano a prescindere da sponsor è anche grazie a te. Per i motociclisti che mi seguono sei un mito ed anche la moto dei sogni che tutti, prima o poi, vorranno avere il piacere di guidare.

Hai preso la mia vita di normale 21 enne diplomato ed hai fatto della mia voglia di viaggiare e scoprire il mondo, non solo uno sfizio, ma uno stile di vita.

Hai cambiato la mia vita, l’hai fatta maturare sulla base di un fulcro dinamico chiamato viaggio!

Scusami quindi se adesso te ne stai tutta sola, al freddo ed in mille pezzi, dentro ad una scatola di ferro diretta per Genova.

Mi ero ripromesso che saremmo ritornati in Italia insieme, nel 2012 o giù di lì, ma per forza maggiore dovrai fare una visita anticipata da sola, prima di me.

In un certo qual senso, TU, il giro del mondo lo completerai fra poco!

Dopo l’incidente c’è stato chi ha donato ricambi, chi mi ha offerto moto nuove o contratti con marchi come KTM, però ho rifiutato.

Ho rifiutato come quella volta che in Australia, Honda mi aveva offerto una Transalp nuova di pacca per continuare il viaggio.

Scusami quindi per non aver avuto la forza di continuare senza di te.

Dicevo sempre che un viaggio è come una partita di pallone, dove si suda, ci si sporca e ci si infortuna e che, un incidente in moto, fa comunque parte del gioco.

Dicevo anche di non essere un motociclista, ma solo un viaggiatore però dopo l’incidente è stato come giocare una partita di calcio senza palla.

Impossibile.

Quindi è vero, si gioca, ci si infortuna e fa tutto parte del gioco, però io senza di te non viaggio.

Perché sei la mia moto.

Perché questo è il nostro viaggio.

E perché insieme abbiamo fatto la differenza.

Prenditi cura di te in Italia.

A presto…

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 500.000 km percorsi in solitaria attraverso 77 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

  1. Marco Casini ha detto:

    Caro Gionata,
    ho letto sempre con piacere i tuoi appassionanti racconti. Ho capito che non è accaduto nessun incidente grave e che la moto sarà in grado di ripartire. Una parte di me comunque continua a sperare che tutto sia un pesce d’aprile.
    Il tuo silenzio nelle ultime due settimane era preoccupante e preoccupante è che tu non abbia minimamente accennato al terremoto che sicuramente hai vissuto. Continuo a restare in attesa e a commentare le tue imprese in classe.
    Sono comunque orgoglioso di te
    marco casini

  2. Lorenzo Falchini ha detto:

    Gionata, che bella poesia. la tua TA la merita tutta…perchè per te ha dato la vita e te l’ha salvata! Io la conosco bene. Certo non gli sono in debito allo stesso modo di te; nel corso del tempo ne ho avute tre, ma l’anima infondo era sempre quella .-) MI raccomando quando torni in italia, rimettila in ordine e poi falle un mnumento…un’amica così non la si trova tutti i giorni. Un bacione. Lorenzo

  3. Sonia p. ha detto:

    Mi ero ripromesso che saremmo ritornati in Italia insieme, nel 2012 o giù di lì, ma per forza maggiore dovrai fare una visita anticipata da sola, prima di me.
    VISITA,parla solo di visita…..dunque nn è finita…o almeno spero…

  4. no mercy ha detto:

    grazie per quanti sogni ci hai donato.
    la moto per alcuni e’ solo un mezzo, per altri no, ed e’ bello che anche tu sia arrivato alla stessa conclusione!

  5. Babbal ha detto:

    Vabbè Gionata, nn ti scriverò frasi fatte, ma un abbraccio consolatorio ed una frustata con il mio catetere preferito… si!
    Avremo modo di chiacchierare a tu x tu prima del previsto e ciò -egoisticamente- nn può che rendermi felice. Se hai bisogno, sai come trovarmi 😉

  6. Lucio Mariano ha detto:

    Avete notato che accanto al “PARTIREPER” in cima alla pagina è comparso il logo di MOTATO?Quindi….1+1…

    1. Simone ha detto:

      Gia’ dopo il brum brum della TA dalla nave mi è venuto il sospetto … adesso poi. Vuoi vedere che la rimettono in sesto nell’ officina ??? O bischero … speriamo tu stia bene Gionata …

  7. Fabrizio ha detto:

    ….quando la poesia corre nella mente c’è un risveglio di nuove energie…….

    …..quando la fantasia non manca e l’intelligenza affiora è tempo per giocare un nuovo gioco…..

    eheh, la tua bici nuova fiammante è pronta………

    Di nuovo un abbraccio.

    Fabrizio Tondelli

  8. Uly ha detto:

    Grande GIO!

    hai fatto del viaggio il tuo stile (già da sempre.,) e hai scoperto che anche i motori hanno un’anima che – in questo caso – ti ha accompagnato e ti ha fatto crescere e diventare quel che sei oggi.

    Il tuo viaggio personale continua e continuerà tutta la tua vita e parte di te porta quel DNA di Transalp che ti sei guadagnato.

    Complimenti a tutti e due per le strade percorse e quelle che ci avete fatto vedere / capire / imparare.

    .., a nuovi chilometri e nuove esperienze allora!
    (anzi: che sicuramente ne stai già facendo e non dimenticare che non puoi mai rinegare il tuo passato ma farlo diventare il tuo capitale.., proprio come le ferite, le ammacature, i graffi 😉 )

  9. R4is ha detto:

    Ahhhh ecco il trucco dove era, dicevi di viaggiare da solo, invece hai fatto 200000 km in compagnia di una grande compagna.

  10. Alessandro Marotto ha detto:

    Caro Gionata,
    sono un tuo lettore silenzioso ma adesso ci tengo a dire qualcosa. La notizia che torni a casa è strana. E poi questa cosa dell’incidente, perchè ti ha così turbato? alla fine tutto si è risolto per il meglio. Perchè ti irritano tanto le voci di queste teste di cazzo?

    “E’ un fatto sai la gente imbelle è inacidita da certune qualità;
    e si addolcisce solo col sospetto che il possessore prima o poi le perderà. Facendo una brutta bruttissima fine.”

    La moto ho visto è già imballata. Spero che tu stia bene.
    Grazie, ti abbraccio,

    Alessandro

  11. Francesco Damiani ha detto:

    Come cambiano le persone…
    Fino a non molto tempo fa dicevi che il viaggio non era assolutamente incentrato sulla moto. Anzi, la moto era solo un mezzo, e neanche il più nobile.
    Dicevi che in caso di rottura della moto avresti continuato il viaggio a piedi, in bici o a cavallo.
    Adesso non riesci ad immaginare il TUO viaggio senza la TUA moto.
    Non posso che essere contento di questa tua evoluzione! 🙂

  12. paolo ha detto:

    O Gionata e allora ??? Came back home!!!! Ogni taNTO C VUOLE 1 Pò CMQ quando torni a firenze??? Mi farebbe veramente piacere conoscerti di persona ANCHE PERCHè sto intraprendendo 1 progetto simile al tuo e sono sicuro che qualche consiglio da darmi ce lo avrestri e come… sempre che non ti piaccia l’idea e non decidi di seguirmi hahahaha. 1 abbraccio fraterno anche se non ci conosciamo. E fatti prendere bene maremma buhajola… In culo alla balena!!!!!

  13. luca puccianti ha detto:

    ciao caro,
    se vuoi ho una moto uguale alla tua in buono stato per farne ricambi che ti possono servire…..facci sapere….è qui….
    saluti
    lp

  14. Luca ha detto:

    Grazie per la tua lettera, perchè mi ha commosso davvero. E leggerei che non tornerai mi fa stare bene.

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