Gionata in viaggio, TAPPA 5: Cile - Argentina

25 Luglio 2009

Ci provo un’ultima volta.

Quanto costa questa tenda?

290 bolivianos…

E l’ultimo prezzo? Te la pago in contanti e me ne vado, dai…

Mmm, 285!

285! Se mi fai 5 bolivianos di sconto mi offendo…

bolivia0184 Insomma, la trattativa non va a buon fine ed invece di comprare una nuova tenda schifosa per un prezzo altissimo, preferisco tenermi il mio orgoglio e cercarla in qualche altro posto, anche se sarà difficile trovarla.

Così lascio Guanay con la moto in buone condizioni.

  • Olio rabboccato
  • Catena tirata
  • Serbatoio pieno e taniche piene
  • Saldatura ultimata

Lascio il paese con qualche nuvola di troppo, ma il sole sembra essere prossimo allo spuntare.

Le strade si ampliano e sembrano presentare alcuni tratti di cemento. Un ponte con vista su un fiume multicolore, mi suggerisce lo spunto per un autoscatto.

Bei tempi quelli del tre piedi… – penso tra me e me. Poi penso pure a quel figlio di puttana del ladro bolivia0185che me l’ha rubato, accidente alla maiala di su ma!

Entro in un sentiero che arriva dritto dritto in una cittadina dove si interrompe la strada. Per ritornare sulla ruta principale che mi porta a nord, devo attraversare il monte. E’ un sentiero di pochi km e con pochi sballottamenti, ma chi mi ha sconsigliato di passarci, aveva parlato di un sentiero troppo brutto da fare in moto.

Finalmente arrivo a Caranavi.

La città è grande ed avvezza ad i turisti come me l’avevo descritta. Chiedo in un paio di negozi se vendano tende da campeggio, ma o non capiscono di cosa io parli o mi indicano prodotti diversi che hanno lo stesso nome.

bolivia0187Poi, in un negozio di articoli vari, trovo una ragazzina che urla alla madre al piena di sopra e mi dice che ha delle tende da 250 bolivianos

25 euro per una tenda? Nemmeno in Italia mi è costata così tanto – penso fra me e me

La ragazzina mi mostra la tenda e deluso dalla qualità della stessa e dal prezzo chiestomi, me ne vado. Ma la città scarseggia di tende e l’offerta di 25 euro per quella porcheria sembra non solo essere la migliore in zona, ma perfino l’unica disponibile.

Ed io, di continuare a dormire fra 4 mura di un hostello non ho proprio voglia. Mi sembra di fare un torto a me stesso e la “comodità” di un letto non ripaga in nessun modo della gioia di svegliarsi in mezzo alla natura e godersi tutto quello splendore.

Così torno dalla ragazzino e chiedo di parlare con la madre.bolivia0188

Signora, sarei interessato a comprare la tenda, però vorrei prima vederla in dettaglio

La apro, la controllo e scopro che è una tenda ad un solo strato, senza velo anti pioggia e con una struttura elementare e poco degna del prezzo che porta.

Signora, mi scusi ma per questa tenda io 250 bolivianos non glieli do… ha uno strato solo e se piove mi faccio un bagno dormendo

E quanto pagheresti? (buon segno)

150 bolivianos, non di più.

Così lei zittisce per un tempo infinito e dopo un po’, senza guardarmi dice 180.

160 signora, questa tenda è per montarla in giardino…

170 – dice lei

Okkei, okkei, 170!

Di che nazionalità sei? – mi chiede mentro sfilo dolorosamente 17 euro per un pezzo di plastica a forma di tenda ingloo.

Sono italiano perché

bolivia0190 Non mi risponde ed io, quasi felice dell’acquisto (si torna in tenda genteeeeeeeeeeeee) monto in sella e me ne vado.

Così mi rimetto in marcia, costatando che sul cammino che risale sul crinale della montagna, ci sono una serie  infinita di lavori in corso. Supero un ponte ed accelero distratto da un corso d’acqua poco lontano. Un’auto esce dalla curva poco davanti a me e punta dritto verso la mia ruota anteriore!

Ma dove cazzo vai!!??!?!

Il topo mi evita all’ultimo momento, rallenta accanto a me e tira giù il finestrino. Gli urlo di starsene al suo lato, visto che io sono nel mio.

Guarda che il senso di marcia in questa parte della strada è cambiato?

E da quando?

Da prima, c’è un cartello…

Non l’ho visto, mi spiace – faccio io mortificato

T’ammazzano se ti trovano in questa corsi, stai più attento

Così mi metto sul lato sinistro della strada, che intanto sale e sale e si ricopre di grigio e mota. La strada è meno bolivia0191 praticabile ed il cielo più scuro. La nuvola bianca che giace sulle vette sembra essere prossima nel mio sentiero.

Le auto che mi vengono incontro occupano tutta la mia corsia destra e così proseguo non senza una certa preoccupazione, sul lato sinistro, rallentando ad ogni tornante per il timore di venir investito da un camion e prendermi pure la colpa.

Un cartello, quando la strada inizia a discendere, dice di ritornare sul lato destro. Speriamo dica così anche a chi viene dall’altro senso.

Segue una parte alta totalmente annebbiata dalle nuvole, dove la temperatura scende sotto i 5 gradi e sono costretto a rimettermi la felpa ed i guanti.

Un classico! Compro la tenda e torna il freddo! Mannaggia!!!

Poi trovo un posto di blocco nel mezzo del niente. Non ci sono pedaggi da pagare, ma solo una chiacchierata da fare con il soldato di turno. Lui mi guarda le moto valigie e mi chiede cosa porto.

Vestiti, cibo, una tenda, un sacco a pelo ed una fotocamera.

Lui mi lascia passare alché gli chiedo a cosa serva il posto di blocco.

La gente porta solventi e benzina da una parte all’altra del bosco, per processare la cocaina e spacciarla.

Mi verrebbe voglia di dirgli che porto anche 10 litri di benzina in due taniche, ma poi mi ricordo che fa freddo e che ho solo voglia di arrivare a fine serata, mangiare e andare a dormire.

Il posto di blocco si ripete nel paese dove mi fermo per la cena e per un pieno. Ho un tremendo mal di pancia, forse causa del pollo fritto che ho mangiato ieri notte a Guanay.

L’unica soluzione che mi viene in mente è quella di comprare un litro di yogurt e bermelo per cena, accompagnandolo con un te caldo con limone. Mi siedo con delle signore che mi fanno un bel po’ di domande e spero tanto di sentirmi invitare da loro.

La tenda in verità è già montata a 10 km dalla città in mezzo a profonde pozze di fango in un sentiero campagnolo dove non c’è luce e sono già rimasto impantano 4 volte. Così lascio il tavolo con le signore e me ne ritorno in tenda, con fra le mani la borsa di medicine che mi ha portato mia sorella Eleonora in Nuova Zelanda in Novembre 2008.

Buscopan – dice la scatola. Per dolori della pancia.

e butto giù un paio e mi metto a dormire…

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 500.000 km percorsi in solitaria attraverso 77 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

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