GPS

Scegliere se dotare la propria moto di un navigatore satellitare o meno è una scelta figlia della propria filosofia di viaggio. Il GPS può venire incontro al motoviaggiatore in diverse situazioni, sia facilitandone l’orientamento, sia aiutandolo a trovare determinati punti o luoghi d’interesse riducendo di molto i tempi di navigazione, ma non è uno di quegli strumenti indispensabili.

È indicato soprattutto per i viaggi più brevi, quelli in cui abbiamo già programmato le tappe in modo ben definito e abbiamo l’esigenza di rispettare una determinata tabella di marcia. È invece un’opzione altrettanto utile ma meno indispensabile per quei viaggi più lunghi dove non abbiamo limiti di tempo né costrizioni troppo vincolanti circa l’itinerario da seguire. In un viaggio lungo puoi anche “rischiare di perderti”, magari perché curioso di provare una strada secondaria meno battuta o forse perché preferisci chiedere informazioni agli autoctoni e farti consigliare dalla loro conoscenza del posto.

Inoltre, l’utilizzo costante del GPS potrebbe creare assuefazione: quel display che si aggiorna e ricalcola continuamente l’itinerario, alla lunga, distoglie inevitabilmente gran parte della nostra attenzione dalle bellezze del paesaggio, ci invita a fidarci sempre più di lui e impigrisce e assopisce il nostro spirito d’orientamento. L’opzione potrebbe essere quella di averlo comunque con sé, ma di utilizzarlo solo in caso di bisogno.

È una spesa onerosa, perciò va ponderata attentamente. Se si sceglie di averlo, meglio però spendere qualcosa in più e prediligere la qualità.

Valuta innanzitutto l’acquisto di un modello il cui software di mappe sia aggiornato e completo anche di quei paesi che visiterai. Europa e Nord America sono continenti molto urbanizzati, perciò l’utilizzo del GPS può essere utile per scegliere quale tra le tante opzioni di strada è quella che più ci piace, oppure per indicarci eventuali autovelox o strade interessate da maggior affluenza di traffico o da lavori in corso. Nelle zone più remote del mondo, invece, il suo utilizzo è più utile per la ricerca di punti d’interesse precisi: un distributore di benzina, una banca, un ospedale, un ostello o un ufficio postale, venendoci incontro anche in situazioni di emergenza.

Un altro grande beneficio del GPS è quello di poter salvare la traccia del proprio tragitto e le destinazioni delle varie tappe, che possono così essere ricordate o ripercorse a ritroso.

Inoltre, grazie alla funzione tracklog, la traccia del proprio percorso viene registrata in tutti i suoi dati (punto di partenza e di arrivo, chilometraggio totale, tempo di percorrenza, velocità, altitudine massima, profilo altimetrico) e può essere scaricata sul proprio computer, in un file in formato .gpx che può essere successivamente condiviso online su una piattaforma specifica www.google.com/mymaps, www.riderpedia.com o www.tripline.net.

Romania 2017. Durante un rally di 9.000 km ho usato il navigatore Garmin in dotazione come base d’appoggio per il mio smartphone da 150 euro. Al suo interno avevo scaricato una App gratuita in grado di fare da navigatore satellitare in maniera molto accurata. Sei curioso? Vai a pagina <?>.

Oggi le marche sul mercato sono diverse e ciascuno può scegliere secondo il proprio gusto personale, facendo sempre attenzione a valutare la disponibilità di mappature per la zona geografica d’interesse e il loro effettivo aggiornamento. Ogni marchio offre diverse gamme di prodotto, in base alla fascia di prezzo e alle funzionalità, ed è ovvio che certi modelli sono meno adeguati per il viaggio-avventura in moto (modelli non impermeabili, schermi troppo piccoli, ecc.).

Personalmente non ho mai utilizzato il GPS durante il mio giro del modo, un po’ perché il rapporto necessità/prezzo mi risultava poco appetibile e un po’ perché “perdermi e ritrovare la strada” era la parte più affascinante del mio viaggio. Ho quindi percorso 50 paesi del mondo per 8 lunghi anni senza l’ausilio di un navigatore, abituandomi ad orientarmi con quello che avevo a disposizione e spesso trovando i servizi necessari (benzina, banca, bancomat, supermercati) facendo affidamento sulla grande quantità di tempo che avevo a disposizione.

Per questo motivo, ho spesso dedicato molte ore a cercare cose che, con un navigatore, avrei trovato in pochi minuti, ma in fin dei conti ero contento così. In quel momento non apprezzavo i vantaggi del navigatore perché convinto che farne uso avrebbe rovinato tutto il bello del viaggiare senza.

Poi, nel 2016, recandomi a Roma per richiedere il visto del Pakistan in previsione di partire per le Vie della Seta, ho conosciuto un ragazzo appassionato di smartphone e trekking. Mi parlò per la prima volta di Osmand e del potenziatale di questa App gratuita. Dopo averla testata per 30.000 km dall’Italia al Nepal, la utilizzo sia per ogni mio viaggio che per le endurate con gli amici, i rally a cui partecipo, le moto tendate che organizzo e anche per i tour guidati che realizzo per i miei clienti!

App per navigare una mappa con il tuo cellulare

In alternativa a un navigatore tradizionale potresti utilizzare una delle tante app open source o a pagamento sul tuo smartphone o sul tuo tablet. Google Maps è la più famosa, ma presenta dei limiti che non si confanno con l’utilizzo del motoviaggiatore. Ecco perché ti consiglio di valutarne altre. Ovviamente un GPS vero e proprio permetterà di usufruire in modo migliore della navigazione e delle relative opzioni, ma anche un cellulare o un tablet possono svolgere a dovere la loro funzione, se equipaggiati delle dovute protezioni e supporti per moto.

Ricordati che l’utilizzo del GPS sul cellulare richiedere un grande dispendio di batteria, ragione per cui è consigliabile mantenere il proprio dispositivo collegato alla presa da 12 V della moto. A tal proposito ricordati che un cellulare, se tenuto in carica per molte ore e per giunta sotto il sole, si surriscalderà facilmente azionando l’auto spegnimento. Ecco perché ti consiglio di alimentarlo solo se strettamente necessario o se stai viaggiando con temperature massime di 20°C.

Il mercato italiano produce una serie di accessori appositamente studiata per la navigazione con cellulare o tablet sulla moto: adattatori USB per la presa da 12 V, staffe in metallo di supporto per il cellulare sul manubrio della moto, custodie a tenuta stagna che permettono altresì di mantenere la sensibilità sul display touchscreen del telefono e i cavi di ricarica del cellulare.
Per la navigazione con cellulari, è meglio utilizzare telefoni recenti, con software aggiornati e velocità di processore adeguata, per evitare di sovraccaricare l’operatività del tuo telefono, rischiando eventuali deficienze nella navigazione. Inoltre, come consigliato a pagina <?>, ti consiglio uno smartphone rugged, decisamente più adeguato al tipo di sollecitazione cui è sottoposto un cellulare per utilizzo navigatore in moto.

Navigazione e non solo: per ogni smartphone, le app disponibili e utili al motoviaggiatore possono essere molteplici. Ciascuno può scegliere di scaricare quelle che preferisce anche in base alle proprie competenze di utilizzo e capacità di interpretazione dei dati in funzione del viaggio in moto.

Fra tutte ho scelto Osmand perché offre più livelli di utilizzo: quello base, quello medio per gli appassionati e quello specifico per gli smanettoni.

Osmand

Osmand vuol dire letteralmente Oper Street Maps per ANDroid ed è un software distribuito sotto forma di App gratuita. Io la uso dal 2016 per realizzare diverse funzioni fra le quali:

  • registrare il mio itinerario con un file .gpx;
  • aprire un file .gpx scaricato su internet e vederlo sul cellulare;
  • navigare passo passo la traccia .gpx importata;

    Esempio di navigazione da tua posizione attuale a punto da te scelto. A sinistra la prossima svolta e a sinistra una serie di informazioni personalizzabili fra cui distanza, tempo di arrivo stimato, bussola, altitudine e distanza registrata nel file .gpx della traccia.

  • salvare dei punti in cui scopro cose interessanti;
  • condividere la mia posizione in tempo reale;
  • trovare punti d’interesse a me vicini;
  • salvare e condividere nuovo punti d’interesse;
  • conoscere altitudine del luogo in cui mi trovo;
  • calcolare le distanze in linea d’aria fra punti;
  • analizzare le statistiche del mio viaggio (velocità, dislivello, tempo);
  • conoscere i punti cardinali del luogo in cui monto la tenda;
  • disporre di mappe accurate, complete e con informazioni aggiuntive;
  • conoscere la mia posizione in relazione alla mappa;
  • individuare strade sterrate e sentieri a me vicini;
  • individuare le zone di campagna e le città a me vicine;
  • conoscere i nomi delle strade che percorro (in lingua locale);
  • conoscere i punti di partenza e arrivo dei traghetti;
  • individuare parchi naturali, regionali o protetti;
  • individuare frontiere e uffici dogali;
  • conoscere le altitudini dei monti o passi a me vicini;
  • cercare un punto con indirizzo, coordinate, categoria di servizio;
  • cercare un hotel prenotato online che fornisce le coordinate;
  • navigare nelle grandi città affidandomi a mappe sempre aggiornate;
  • scaricare gli aggiornamenti mappe direttamente con la Wi-Fi.

Ci sono molte App che usano la cartografia gratuita di Open Street Map e molte sono gratuite, ma Osmand sembra aver raggiunto un ottimo equilibrio fra impostazioni avanzate e stabilità del software, connubio che mi ha permesso di utilizzarlo in due viaggi molto impegnativi, senza riscontrare alcun problema: le Vie della Seta nel 2016 (30.000 km da -11°C a 57°C, dall’Italia al Nepal) e i Guadi d’Islanda nel 2017 (10.000 km da 44°C a 8°C, dall’Italia all’Islanda A/R).

Gestionale delle mappe installate e di quelle che richiedono un aggiornamento. Ti sarà sufficiente cliccare una volta e l’App scaricherà tutto con i dati o Wi-Fi, senza bisogno di cablare lo smartphone al computer fisso.

Osmand è disponibile anche su Apple Store, ma la versione è decisamente meno completa di quella scaricabile da Google Play. La versione gratuita ti permette di salvare 5 mappe nel cellulare, per averne altre dovresti liberare spazio eliminando una di quelle già caricate, ma dal momento che la versione con archiviazione illimitata di mappe ha un costo di soli 9 euro (o 4,49 euro, se in promozione) ho deciso di dare il mio contributo agli sviluppatori per ringraziarli di avermi fatto risparmiare 250 euro per un navigatore tradizionale. La versione con salvataggio di mappe illimitate si chiama Osmand+.

Osmand per funzionare necessita del GPS integrato (o non assistito) dello smartphone. Questo permetterà al tuo telefono di comunicare con il satellite anche senza utilizzare Wi-Fi o dati internet della tua sim. Il margine d’errore che ho registrato è di pochi metri e il fatto di poterlo utilizzare in ogni paese senza spese di roaming è un ottimo punto di partenza.

Una volta scaricata la mappa mondiale contenente i dettagli generali di tutti i paesi, è possibile scaricare le mappe dei paesi di nostro interesse. Le mappe hanno una dimensione variabile, ma si aggirano attorno ai 150-250 MB. I paesi con grandi metropoli e molti dettagli stradali sono scaricabili in mappe regionali (come l’Italia e molti altri paesi europei). Quelli meno popolati o con zone disabitate sono scaricabili in mappe nazionali (come il Cile e molti altri paesi del Sud America). Le mappe si aggiornano molto spesso, offrendo accuratezza nella navigazione. Per scaricare gli aggiornamenti basta cliccare una volta e il gioco è fatto.

Nel momento in cui la tua moto parte, Osmand ti indica dove sei rispetto alla mappa. Senza la mappa vedresti comunque la mappa generale mondiale, ma con pochissimi punti di riferimento.
Puoi zoommare le mappe scaricate fino a vedere i nomi delle strade, i negozi e altri punti d’interesse. Se necessario puoi ricercare dei punti d’interesse specifici con l’apposita funzione di ricerca che accede al database della mappa salvata sul cellulare e non al web (quindi è limitata alle informazioni racchiude nella mappa e non può attingere alla rete, a meno che tu non gli dia l’autorizzazione).
Trovato il punto d’interesse (una stazione di servizio, un bancomat, un meccanico, un hotel, un ristorante, un museo) Osmand può calcolare la strada migliore da dove ti trovi e portartici offrendo una navigazione chiara e dettagliata. Tutto questo senza mai accedere a roaming o dati.

Osmand può salvare la traccia in un file .gpx. Il file può essere visualizzato sulla tua mappa o quella di un amico. Allo stesso modo, la traccia .gpx di un amico puoi importarla nel tuo smartphone e visualizzarla con Osmand per ripercorrerla.

La mappa che stai consultando o navigando può mostrare due colonne di informazioni in sovra-impressione, molto utili per avere sempre tutto il necessario a portata d’occhio: km totali alla destinazione, orario d’arrivo stimato, destinazione intermedia, bussola relativa, altitudine, velocità, qualità del segnale satellitare, km di traccia registrata, prossima svolta e molto altro ancora. È possibile escludere le voci non desiderate e personalizzare perfino colori e dimensione del carattere.

Se durante l’ultima sosta benzina del giorno, che realizzi in una stazione di servizio con Wi-Fi gratuita, prenoti via App un hotel a 30-50 km da te, potrai importare in Osmand le coordinate dell’hotel riportate nella mail di conferma e navigare senza problemi fino alla reception.

A tappa ultimata puoi salvare e nominare la traccia del giorno che verrà archiviata nel tuo smartphone come file .gpx. Questo tipo di file ha una dimensione variabile, ma si aggira attorno ai 1-5 MB e può essere facilmente sincronizzato sul cloud o condiviso sul web. La traccia .gpx è fedele al 100% al percorso realizzato (salvo problemi di collegamento con il satellite, dovute a cielo nuvoloso o cellulare scarico) e può essere ripercorsa in qualunque momento o pubblicata sia sul web che su carta. Ho trovato molto utile questa funzione per dare quel tocco in più al mio sito web o addirittura ai miei libri.

Se sto giocando a perdermi in qualche paese sconosciuto e mi smarrisco, posso chiedere a Osmand di mostrarmi su mappa la traccia appena registrata e ritrovare i miei passi. Allo stesso modo posso analizzare le statistiche della mia percorrenza entrando nel dettaglio della velocità di crociera tenuta in rapporto all’altitudine e di conseguenza stimare il dislivello affrontato.

La traccia .gpx contiene un sacco di informazioni interessanti. Osmand può visualizzare il file su mappa o permetterti di analizzare i dati inerenti alla traccia, come panoramica, altitudine, velocità, dislivello, tempo totale, parziale e molto altro ancora.

Osmand è utile anche per fare rapidi calcoli di distanza in linea d’aria. Fra i suoi accessori c’è anche la funzione righello che, con un paio di tocchi, può calcolare i km da un punto all’altro della mappa. È possibile zoommare anche le zone più remote non ancora attraversate e identificare boschi, vallate o canyon lontani dalle zone residenziali e ideali per troverà facilmente uno spiazzo o un corso d’acqua vicino al quale montare la tenda.

Questo concetto mi è stato molto utile nel 2016 quando mi sono ritrovato a 40 km da Salisburgo a pieno benzina appena fatto e le ultime luci della sera. Non volendo inaugurare la mia prima notte di viaggio con un hotel, ho inaugurato Osmand sfoderando lo smartphone e studiando la zona attorno a me. La mappa mostrava chiaramente la statale B311 sulla quale ero arrivato, ma sul lato opposto presentava una vasta zona montuosa con qualche casa e numerosi sentieri sterrati (linee marroni tratteggiate). E quando i sentieri sterrati si addentrano nella macchia (quella verde scuro) è facile trovare un angolo appartato dove accampare.

A soli 2 km da dove la mia perlustrazione era iniziata, mi sono ritrovato in un bosco fittissimo dove montare la tenda al riparo dalla pioggia e cucinare del pollo saltato con verdure. E in quel contesto surreale e piacevolmente trasgressivo, aveva inizio il mio viaggio lungo le Vie della Seta.

MANUALE DEL MOTOVIAGGIATORE

Questa pagina é tratta dalla vecchia edizione del libro “Manuale del Motoviaggiatore“.

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Find me spot GPS

L’alternativa più “evoluta” al GPS data logger è il Find Me spot GPS.

È un dispositivo grande quanto un mouse che si collega ai satelliti per scambiare dati sulla propria posizione, che poi viene trasmessa al server da un gestore dedicato.

Questo strumento sta riscuotendo enorme successo negli ultimi anni proprio per la sicurezza che può trasmettere ai propri cari, che possono in ogni momento conoscere non solo la posizione del motociclista, ma anche ricevere messaggi. Infatti, una delle funzioni dello spot è quella di poter inviare una comunicazione predefinita (“sto bene”, “ho bisogno di aiuto”) o personalizzabile. Si può anche scegliere la modalità di smistamento dei messaggi: via sms, via mail o via sito web. Il sistema è utilissimo in caso di emergenze: se, ad esempio, il motociclista reduce da una caduta in moto avesse fratturato qualche osso e fosse nell’impossibilità di muoversi, grazie allo spot GPS può chiedere soccorso e comunicare con estrema precisione la sua posizione.

È un device passivo, nel senso che trasmette in automatico i dati senza necessità di scaricarli ogni volta sul proprio computer e poi caricarli online. È sufficiente acquistare un pacchetto dati per usufruire della possibilità di embeddare la propria “traccia” sul web e renderla visibile a tutti i propri followers. Oggi i motoviaggiatori che condividono i propri spostamenti in rete utilizzando lo spot GPS sono sempre più. Uno di loro è il padovano Salvatore Marco Romania, detto “Ture”, il cui viaggio-avventura lo ha portato dall’Italia all’Australia in tre anni in sella a una Yamaha XT660Z Ténéré del 2008. Grazie allo spot GPS, è stato possibile conoscere gli spostamenti di “Ture” seguendo la linea arancione sovrimpressa sulla mappa all’interno del suo sito.

Mappe e atlanti

Lo confesso, faccio ancora parte di quei motoviaggiatori “romantici” che amano il gusto dell’esplorazione, che preferiscono girovagare secondo l’estro e rischiare di perdersi. Ecco perché alla navigazione tramite GPS ho sempre preferito le mappe. Percepire la carta al tatto, misurarne le strade a spanne, potervi scrivere sopra e utilizzarla per chiedere informazioni alla gente del posto, che a loro volta potrebbe scarabocchiarla per indicare un luogo d’interesse, una deviazione, una strada consigliata. Con le mappe non si corre il rischio di rimanere senza batterie, e le si possono

conservare a distanza di anni: ogni volta che le si risfoglieranno, racconteranno la storia di ciò che si è vissuto.

Le mappe dicono molto, ma non tutto, e lasciano un certo grado di approssimazione che rende l’avventura ancora più una scoperta: ti dicono dove sei e dove potresti arrivare, e ciò che la scala grafica non permette di sapere è quell’incentivo in più per chiedere informazioni agli autoctoni, conoscere nuovi amici e posti che, forse, il navigatore satellitare non avrebbe saputo indicarti.
Ti consiglio di non comprare tutte le mappe alla partenza. Meglio acquistarle strada facendo, in modo da averle nella lingua del posto. In questo modo troverai una perfetta corrispondenza tra i nomi segnati sulla carta e quelli riportati dai cartelli stradali (non è sempre così se si compra una cartina in Italia, con i nomi delle città “italianizzati”).

Gli atlanti sono molto grandi e richiedono spazio, ma possono servire. Ognuno scelga il supporto che preferisce. Personalmente, mi è capitato di viaggiare anche consultando mappe stampate da Google Maps e infilate nella tasca trasparente della borsa serbatoio. Poi pioveva, l’inchiostro sbiadiva ed io mi sono ritrovato a percorrere i più bei sentieri dell’Indonesia consultando quello che sembrava un acquerello fatto da un bambino di 3 anni. In alcuni casi mi bastava solo sapere la posizione geografica delle città e le strade di collegamento principali, lasciando tutto il resto all’avventura. Morale: il GPS è un gran vantaggio, ma anche non usandolo avrai molto da guadagnare. A te la scelta.

Guide turistiche

Router che trasforma il tuo smartphone in un telefono satellitare. Il peso e l’ingombro sono direttamente proporzionali al costo.

Durante il mio viaggio non le ho mai usate, ma oggi che faccio la moto-guida ne comprendo più che mai l’utilità. Non avendo mai avuto con me una guida che mi elencas

se i “best sights” delle varie regioni o città dove mi trovavo di volta in volta, spesso mi capitava di mancare la visita di qualche luogo meritevole. Oggi invece le utilizzo moltissimo per organizzare itinerari che tocchino anche i luoghi turistici più conosciuti. Anche se spesso si tratta di luoghi sovraffollati (mi viene da pensare al Machu Picchu o alla Grande Muraglia cinese, dove non ci sono mai meno di 1.000 persone al giorno), meritano di essere visitati nell’intimità della propria percezione. Di fronte alla magnificenza di certi luoghi, patrimonio dell’umanità per il loro valore storico o paesaggistico, riuscirai sicuramente a ritagliarti il “tuo” spazio personale e a capire che, nonostante il turismo di massa, esserci arrivato in moto ne fa un traguardo tutto tuo.

Guide come le Lonely Planet sono corredate anche di mappe che riportano pure le strade secondarie, ottime da scoprire in moto.

Interfono

Accessorio utile se si viaggia in coppia sulla stessa moto, per poter comunicare in tranquillità anche dall’interno del proprio casco, ancora più utile se si viaggia in coppia o in gruppo su due o più moto.
Nel 2015 é stato lanciato sul mercato un modello specifico per i viaggi che contemplano anche la guida off-road (solitamente più rumorosa della guida su asfalto, e soggetta a interruzioni d’onda dovute alla presenza della vegetazione. È uno strumento che garantisce un’ottima qualità audio anche in presenza di ambienti rumorosi, polverosi e con situazioni climatiche avverse. Inoltre ha un raggio di ricezione di 1,3 km, che lo rende particolarmente utile nella comunicazione con i piloti di altre moto (è possibile abbinare fino a quattro dispositivi contemporaneamente).

Comunicare con i propri compagni d’avventura non solo è gradevole, ma aiuta anche a coordinarsi meglio in viaggio: la navigazione è condivisa, se qualcuno resta indietro, si perde o ha bisogno di fermarsi può avvisare gli altri, mentre chi è davanti può segnalare in anticipo al resto dei compagni eventuali situazioni di emergenza o pericolo (un incidente, un ostacolo, o un controllo di polizia).

Telefono satellitare

Dotarsene è consigliato solo se la natura del viaggio-avventura si baserà sull’attraversamento di zone remote (deserti, altopiani), dove la copertura della rete telefonica è assente e dove la presenza di altre persone sia seriamente limitata. In caso contrario, non c’è alcun vantaggio nel portarne uno. I telefoni satellitari sono apparecchi molto costosi, delicati e ingombranti. In alcuni paesi (come l’India e il Marocco) sono vietati in quanto possono essere impiegati anche per uso militare.

Telefono satellitare in dotazione presso il mio tour operator Ride True ADV. Questo Inmarsat ISatPhone Pro è dotato di tutti gli adattatori e cavi per ricaricarlo. Inoltre ha una valigia Pelican dedicata. Come noterai è troppo ingombrante e pesante per portarlo in moto.

Un apparecchio usato può costare intorno ai 350-400 euro. Bisognerà poi sottoscrivere un piano tariffario che prevederà o un abbonamento fisso o minuti voce prepagati e spendibili entro un determinato periodo di tempo. Il costo di ogni collegamento è calcolato in unità di traffico.

Io ne acquistai uno nel 2011 da utilizzare in tour con i clienti, ma non l’ho portato né lungo le Vie della Seta, né in Islanda. Per proteggerlo dalle sollecitazioni cui è sottoposto il nostro veicolo di supporto lo abbiamo custodito in un’apposita valigia Pelican che ha un ingombro e peso troppo grandi per un viaggio in moto, ma con gli anni sono nati sistemi alternativi che è interessante analizzare.

Quello più versatile è un dispositivo che permette di usare il tuo smartphone come telefono satellitare. Si presenta come un router simile a quelli utilizzati in casa per ricevere il segnale Wi-Fi dalla rete 4G, ma è munito di display, sim, tasti e un’antenna pieghevole che gli permette di captare il segnale satellitare e metterlo a disposizione del tuo cellulare, che potrà realizzare una chiamata anche senza copertura telefonica.

Questo router è grande come un portafogli, pesa pochissimo ed è prodotto da due marchi. Il suo costo da nuovo si aggira attorno ai 1.000 euro, ma usato lo si può trovare anche sugli 800 euro. Il suo punto di forza è la compattezza e la leggerezza, ma per un costo così elevato valuta se sia veramente necessario al tuo viaggio e soprattutto se la zona in cui viaggerai consenta il suo trasporto e utilizzo.

India (Ladakh) 2016. Qui i telefoni satellitari sono proibiti per legge. Il cartello recita che “le persone trovate con dispositivi satellitari non autorizzati saranno perseguiti a norma di legge.”

AIUTARSI CON LA BUSSOLA

Se utilizzerai le mappe, la bussola potrebbe essere uno strumento d’aiuto molto importante, a patto che tu sappia come usarla. Personalmente non ne ho mai avuta una e ho sempre preferito orientarmi studiando il profilo geografico intorno a me, l’orizzonte e i colori della vegetazione, grazie anche alla mia ottima memoria visiva. Puoi dotarti di una bussola vera e propria, oppure potresti scaricare sul tuo telefono un’App dedicata. A questo link puoi trovare un breve tutorial sull’utilizzo incrociato di bussola e mappa.