Esempio di helmet camera con supporto per gimbal motorizzato. Ideale per brevi riprese professionali, ma per un uso intensivo lo sconsiglio.

Nell’era del motoviaggiatore 2.0, documentare le proprie avventure con foto e video da pubblicare online sul proprio sito personale o blog o sui social network è diventato più che una tendenza: è un’abitudine dalla quale sembra che il viaggiatore moderno non possa prescindere. Non si tratta solo della possibilità di far sopravvivere la propria esperienza al trascorrere del tempo. La “democrazia” della rete, dove ognuno può avere il proprio spazio e la propria visibilità, ha creato un fenomeno di massa per il quale anche un viaggio “personale” può acquistare un valore socialmente rilevante se pubblicato, documentato, condiviso. Tutto questo grazie anche a strumenti tecnologici sempre più performanti e a buon mercato e alle piattaforme online intuitive, facili da usare e da personalizzare. Con uno smartphone e una connessione Wi-Fi è possibile rimanere in contatto con i propri followers quasi in tempo reale, tappa dopo tappa.

Certo, esistono ancora quei viaggiatori che preferiscono mantenere la propria avventura una questione intima e personale, limitandosi a scattare qualche foto ricordo da tenere nell’hardware del proprio computer e da mostrare solo agli amici più cari.

Non è mio compito analizzare le due scuole di pensiero e i pro e i contro dell’una o dell’altra condotta. Ciascuno è mosso dalle proprie motivazioni: riservatezza, nel primo caso; voglia di condivisione o esigenze di visibilità nel secondo.

Certo è che condividere il proprio viaggio richiede un impegno di tempo quotidiano, ma tale impegno può ripagare enormemente il viaggiatore grazie ai contatti generati e ai risvolti positivi stimolati nelle vite delle altre persone. Io decisi di documentare il mio viaggio in un’epoca in cui facebook e i social network non esistevano. Alla mia partenza, molti pensavano che non sarei riuscito nella mia impresa. Chi credeva che ce l’avrei fatta, dubitava che il mondo potesse offrire delle sicurezze a un ventenne come me. Condividere chiaramente la mia esperienza sul web servì per dire ai primi che si sbagliavano, e ai secondi che l’avventura era fattibile e alla portata di tutti. Lo feci anche perché credo che la condivisione di un’esperienza unica come quella di un viaggio possa migliorare la percezione del mondo a quelle persone che, sedute davanti a un computer, potrebbero aumentare il proprio bagaglio di conoscenze sui posti più remoti del mondo ed essere incoraggiate a uscire “là fuori”, scoprendo nuovi paesaggi e culture con i loro occhi. Senza l’idea di condividere la mia esperienza di viaggio-avventura in moto, questo stesso manuale non sarebbe mai stato scritto.

Scelta della strumentazione

Se pensi che il tuo viaggio meriti di essere ricordato e condiviso attraverso foto e video, non è fondamentale equipaggiarti con la più performante delle tecnologie. La scelta dell’attrezzatura non va fatta in base a quello che detta il mercato, ma in base alle tue competenze in materia.

Sarebbe un investimento sprecato comprare l’ultimo modello di fotocamera professionale se poi, anche a causa di esigenze di tempo, ti limiterai a scattare quasi sempre in automatico. Inoltre, per il fotografo o cameraman alle prime armi, il viaggio può diventare la palestra ideale per affinare le proprie abilità di ripresa. Solo con l’esperienza acquisita, e dopo aver compreso effettivamente quale importanza intenderai dare alle tue foto e ai tuoi video, potresti pensare di acquistare un’attrezzatura con funzionalità superiori, qualora necessaria.

A ogni modo, anche a causa del fatto che la tecnologia migliora velocemente anno dopo anno, ricorda che il valore di una foto non dipende solo dalla qualità di pixel di cui è composta. Nel 2005 avevo una fotocamera da 4 megaPx, che all’epoca era una buona definizione. Rivedere quelle foto oggi, sapendo che appartenevano a un decennio fa, non ne sminuisce il valore. Anzi. È la storia di quelle foto a fare la differenza, è il messaggio dietro a quegli scatti, la scelta dell’inquadratura, il punto di vista dell’esperienza raccontata e conservata che hanno mantenuto preziose quelle foto, così come accade per ogni foto.

Ma elenchiamo alcune caratteristiche che è bene ricercare nella strumentazione dedicata alla documentazione del proprio viaggio, che si tratti di apparecchi fotografici o videocamere.

  • Robustezza. Un viaggio in moto sottoporrà l’attrezzatura a molte sollecitazioni, oltre che a diversi agenti atmosferici. Assicurati che il corpo della tua fotocamera o videocamera sia studiato per un utilizzo sportivo e che sia composto in plastica dura o alluminio.
  • Autonomia batteria. Rimanere con la batteria scarica mentre si vorrebbe scattare una foto a un paesaggio incantevole è come rimanere a secco di benzina
    . Assicurati che le batterie in dotazione sui tuoi dispositivi garantiscano una durata sufficiente all’utilizzo che ne farai. Meglio se i tuoi strumenti sono alimentati con batterie al litio (i cui tempi di ricarica sono più rapidi e la durata utile è assai maggiore rispetto alle batterie alcaline, oltre ad essere molto più leggere da trasportare) ma, se disponibile, adotta sistemi di alimentazione doppia: in caso di emergenza potrai usare le batterie stilo. Se ti doterai sia di fotocamera che di videocamera, prova a verificare se, acquistandole della stessa marca, utilizzano batterie uguali nella forma e con lo stesso voltaggio, quindi intercambiabili tra loro.
  • Risoluzione Full HD. Oggi sul mercato è possibile acquistare apparecchi ad alta risoluzione a prezzi contenuti. Se è vero che puoi fare a meno di videocamere e fotocamere con funzioni professionali, per quanto riguarda la risoluzione delle immagini cerca almeno di rimanere al “passo” con gli standard qualitativi del momento (Full HD o 4K), anche per renderne una visione più usufruibile se le condividerai in rete. Se ti doterai di più apparecchi, accertati che essi presentino la stessa qualità di risoluzione, soprattutto se, in fase di post-produzione, editerai video e foto insieme.
  • Frames per second (Fps). Un secondo di video può essere composto da più frames (istantanee), generando così una clip più o meno fluida. L’importante è che tutti i dispositivi che userai lavorino con lo stesso numero di Fps o con numeri multipli fra loro. La GoPro5 Black può registrare in FullHD a 120, 90, 80, 50, 48, 25 e 24 Fps. La Canon G1X può registrare in FullHD a 25 Fps. Se volessi usare il materiale di entrambe per montare un video, dovrei settare la GoPro su 25 Fps o, in alternativa, su 50 Fps, in quanto multiplo di 25.
  • Zoom ottico e non digitale. Lo zoom digitale “sgrana” l’immagine, poiché ingrandisce i pixel attraverso un software. Lo zoom ottico, invece, è il risultato di un gioco di lenti (quelle che costituiscono gli elementi dell’obiettivo) così come avveniva nelle vecchie fotocamere analogiche. Morale: meglio una fotocamera o videocamera con zoom ottico 30x di una con zoom digitale 60x.
  • Schede memorie intercambiabili. Se disporrai di più strumenti, è importante disporre delle stesse unità di memoria per ciascuno di essi. Ti semplificherà la vita e ti permetterà di utilizzare una stessa memoria su più apparecchi. Oggi le schede di memoria di ultima generazione sono le SD-XC. Gli strumenti che le adottano possono leggere anche le più compatte MicroSD-HC per smartphone, semplicemente utilizzando un adattatore per scheda.
  • Trasformatore caricabatteria. Assicurati che il trasformatore caricabatteria dei tuoi apparecchi sia adattabile a qualsiasi tipo di voltaggio, poiché ogni paese ha il suo standard. In Europa è 220volt (60Hz), negli Usa e in Giappone è 110volt (50Hz).

Fotocamera

Senza dimenticare che potresti scattare buone foto anche con uno smartphone, un tablet o una videocamera, analizziamo ora le principali tipologie di fotocamera, evidenziando per ciascuna pregi e difetti e suggerendone una destinazione di impiego.

  • Ultracompatte: possono avere una buona risoluzione, anche se le ottiche sono fisse e lo zoom ottico è limitato. Sono fotocamere da tenere sempre in tasca, ottime per scatti “al volo”, in situazioni “rubate”. Possono essere impiegate come prima macchina, se non si necessita di una reflex o come seconda macchina quando non si ha il tempo di sfoderare il proprio obiettivo di precisione.
    Mirrorless o prosumer: hanno una qualità fotografica e un’opzione di settaggi simili a quelle delle reflex, ma differiscono da queste perché non dispongono di una scelta altrettanto variegata di obiettivi intercambiabili. La maggior parte delle mirrorless, infatti, ha un solo obiettivo con ampio zoom, in grado di lavorare ora come grandangolo, ora come teleobiettivo. Per quelle che predispongono obiettivi intercambiabili, la scelta è minima. Poiché la qualità delle foto scattate è ottima e il loro ingombro è ridotto rispetto alle reflex, sono la scelta giusta per chi non fa della fotografia una passione professionale ma cerca comunque scatti di qualità.
  • Reflex: sono le fotocamere professionali, con un corpo macchina robusto, un mirino ottico in aggiunta al display, la possibilità di predisporre flash esterni e una serie di obiettivi intercambiabili con lenti di qualità. Sono un po’ ingombranti, ma trovano un buon alloggio nella borsa serbatoio. Indispensabili se il viaggio nasce con un progetto fotografico o con velleità di reportage.
  • Rugged: “tough” o anche “rugged”, che in inglese significa “duro, grezzo, robusto”. È la nuova categoria di fotocamere nata per le riprese in condizioni estreme: sotto la pioggia, nella neve, sott’acqua. Sono camere costituite da un corpo impermeabile, ultraresistente agli urti e alla polvere. Tuttavia, a causa della loro struttura, gli obiettivi sono ridimensionati e la qualità delle immagini è compromessa. Ottime per i viaggi estremi, dove poter scattare fotografie ovunque e in ogni condizione è ciò che conta di più, a discapito della qualità della foto.

E poi, cos’altro considerare in una fotocamera da viaggio? Oltre alle caratteristiche generali di cui abbiamo già parlato, ecco alcune delle specifiche da considerare:

  • display pieghevole e orientabile, per selfie e scatti da ogni angolatura, specialmente se si utilizza la camera in sella e con il casco indosso;
  • possibilità di aggiungere un flash esterno, per una migliore qualità nelle riprese notturne o in interno, controluce o in penombra;
  • autoscatto, per fotografie preparate in autonomia; meglio se è multiplo e personalizzabile per darti la possibilità di scegliere lo scatto migliore;
  • filettatura alla base del corpo macchina per l’utilizzo di un cavalletto;
  • un eventuale GPS integrato, per geo-localizzare ogni foto con le coordinate esatte di dove è stata scattata.

Videocamera

Oggi la tecnologia offre un’ampia scelta di videocamere digitali in Full HD, ultracompatte e con zoom ottici di grande efficacia.

Ci sono fotocamere che già prevedono la possibilità di eseguire riprese video, anche se con limitata capacità di regolazione manuale dell’immagine e una scarsa fluidità dello zoom durante la ripresa. Se il video non sarà tra le tue esigenze principali, potresti dotarti solo di una fotocamera e fartela bastare per ogni uso.

Se invece il video sarà una delle forme di comunicazione che prediligerai, allora è bene scegliere una camera adeguata. Sconsiglio di dotarsi della sola videocamera “che fa anche foto”, poiché la qualità fotografica degli apparecchi nati per le riprese è meno convincente (non è così, invece, per le fotocamere che fanno anche video).

Le caratteristiche da considerare per la scelta di una videocamera sono le stesse analizzate per la scelta della fotocamera: valuta l’entità dello zoom ottico, assicurati che sia predisposta con la filettatura per agganciare un treppiedi ed eventualmente anche con un telecomando per controllarla a distanza (e quindi fare anche auto-riprese), scegline una con display orientabile e con una durata di batteria sufficientemente lunga.

Monopiede, treppiedi e borse

L’utilizzo di un cavalletto sul quale stabilizzare il proprio apparecchio, dandogli una posizione precisa ed evitando l’effetto “mosso” dovuto a una mano malferma o alla pressione del dito sul tasto di scatto, è utile per gli autoscatti quanto per le riprese in modalità “panning”.

I treppiedi pesano poco e occupano poco spazio. Si distinguono per la loro altezza in treppiedi “domestici” (di pochi centimetri, giusto per offrire un supporto stabile alla fotocamera/videocamera), treppiedi di un metro di altezza e treppiedi estendibili fino ad altezza uomo. Consiglio vivamente quest’ultima tipologia, perché permette qualsiasi modalità di impiego e il suo peso e ingombro sono di poco superiori a quelli dei primi due tipi.

L’alternativa al treppiedi è il monopiede da suolo, che ottimizza la stabilità della camera ma non permette gli autoscatti a distanza (non sta in piedi da solo!).

Un’ulteriore possibilità è infine data dal monopiede da braccio: un bastone che si impugna da una parte, mentre sull’estremità opposta viene fissata la propria action camera o smartphone. È perfetto per autoscatti, anche in movimento sulla moto, ma non supporta apparecchi troppo pesanti come le fotocamere reflex.

Un altro accessorio indispensabile per fotocamere e videocamere sono le custodie entro cui proteggerle dagli agenti esterni. Oggi vengono prodotte borse per apparecchi fotografici in materiale a tenuta stagna: valutane l’acquisto soprattutto se conserverai la tua fotocamera in un borsa non impermeabile al 100%.

Infine, un altro optional importante è il faretto a led, alimentato a batteria a litio ricaricabile e possibilmente dotato sia dell’adattatore per filettatura del treppiedi che dell’adattatore Hot Shoe/Cold Shoe per la tua fotocamera o videocamera digitale.

MANUALE DEL MOTOVIAGGIATORE

Questa pagina é tratta dalla vecchia edizione del libro “Manuale del Motoviaggiatore“.

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Cellulare

Gli smartphone moderni sono dei veri e propri “jolly”, capaci di svolgere più funzioni: scatti fotografici, riprese video, navigazione, funzione di geo-localizzazione, collegamento via internet con tanto di condivisione in tempo reale del proprio viaggio in rete.

E non solo. Un cellulare può anche svolgere funzioni di sveglia, torcia, agenda, e ha un’infinità di applicazioni scaricabili gratuitamente e utili anche per chi viaggia.

Se hai già uno smartphone di qualità, ti consiglio vivamente di portarlo con te in viaggio per tutti i motivi che abbiamo appena elencato. Anche se avrai già una fotocamera o una videocamera, puoi impiegare il telefonino per eventuali foto o video meno importanti ma ugualmente descrittivi e più facilmente condivisibili in modo istantaneo sui tuoi social network.

Se il tuo scopo è creare foto di qualità, ti consiglio comunque di dotarti di una vera fotocamera, poiché gli scatti fatti da cellulare non garantiscono la stessa resa: la definizione è inferiore, la velocità di scatto anche, la ripresa in controluce è problematica, così come lo scatto azionato attraverso il display touchscreen è palesemente più soggetto a tremore. Se stai valutando l’acquisto di uno smartphone per il viaggio, valuta i modelli rugged che, come per le fotocamere digitali, offrono batterie più durature, schermi più protettivi contro urti e soprattutto sono impermeabili all’immersione per qualche minuti. Decisamente un aspetto importante se userai il cellulare come navigatore.

Il tuo smartphone, se provvisto delle applicazioni giuste, renderà il tuo viaggio più smart. Ecco la mia lista di 20 Apps che puoi scaricare gratuitamente e che porto sempre con me in viaggio:

  • Google Translate: Traduttore multilingua;
  • Xe: Cambio valuta personalizzabile;
  • Voice: Legge i testi di documenti e siti web;
  • Torcia: illumina o emette segnali colorati d’emergenza;
  • Bussola: Usa il GPS integrato per orientarti;
  • Gestionale Action Camera: importa, visualizza e edita i video/foto;
  • Osmand – mappe illimitate e navigatore senza dati;
  • Dropbox, Drive, Onedrive: archiviazione cloud per condividere file;
  • WeTransfer: invia grandi file via mail;
  • Paypal e similari: pagamenti elettronici;
  • Skype, Whatsapp e Messenger: Video chiamate, chat e invio file;
  • Booking: prenotazione hotel in tutto il mondo;
  • Trip Advisor: consigli su luoghi da visitare;
  • CouchSurfing: ospita e fatti ospitare, gratuitamente;
  • Amazon Seller: gestionale prodotti in vendita su Amazon;
  • App della tua banca: per gestire rate, scadenze e bonifici;
  • Accuweather: previsione meteorologiche nel mondo;
  • WordPress: gestionale blog e siti creati con questo CMS;
  • Social Apps: per gestire tutto senza usare il web browser.

Islanda 2017. La navigazione mediante mappa cartacea + mappa digitale con satellitare smartphone è la combinazione perfetta per non sbagliare nemmeno uno svincolo su strade secondarie come questa.

Action camera

Veniamo ora alla più recente generazione di videocamere: le action camera. Ironicamente, potrei dire di aver sperimentato, già dieci anni fa, un sistema antesignano a quello attuale per effettuare le riprese in marcia, mediante la videocamera da braccio fissata al casco con un doppio giro di scotch e azionata mentre guidavo. Certo, realizzare video di qualità in questo modo era assai complicato: la videocamera non era studiata per quel tipo di utilizzo e rischiava ogni volta di essere danneggiata a causa delle continue sollecitazioni della strada, né tantomeno poteva offrire la necessaria stabilità di ripresa video.

Scotch-cam è un prototipo open source che ho reso pubblico a beneficio della grande comunità di motoviaggiatori in cerca di riprese video in movimento. Tutto questo è poi stato spazzato via dall’avvento delle popolarissime Action Cam

Altro mondo sono le attuali action camera prodotte da marchi quali GoPro, DJI, Sony, Contour e Midland. Sono nate per un utilizzo prettamente sportivo, hanno un angolo di inquadratura ad occhio di pesce (fino a 170°), non temono le sollecitazioni della strada né le condizioni meteo più avverse. Sono pensate per ancorarsi con dei supporti al telaio della propria moto o anche al proprio casco e sono studiate per offrire riprese in velocità, anche grazie ad alcune modalità specifiche, come il “timelaps”, che permette di effettuare scatti in sequenza a intervalli di tempo prestabiliti. Hanno un software progettato per regolare l’entrata di luce in modalità notturna e diurna con una velocità incredibile.

Il mercato oggi offre diverse alternative, ma per semplificarci la vita cerchiamo di suddividerle in tre grandi macro-categorie: le action camera di fascia economica, quelle di fascia media (o semi-professionale) e quelle di fascia alta. Se l’utilizzo che ne farai è quello del viaggio-avventura, scarta subito quelle economiche e focalizza la tua scelta su una camera di qualità superiore: ti garantirà tutta la robustezza necessaria, e resisterà meglio ai climi più disparati. Se invece il materiale che raccoglierai in viaggio è per te un investimento (per un libro, un DVD, eventi) ti consiglio di investire per del materiale professionale, ma ti sarà necessario anche sapere come sfruttarlo al meglio o rischi di spendere soldi per niente.

Esistono alcuni aspetti da considerare nella scelta di un’action camera.

  • Qualità dell’immagine e obiettivo. Oggi il Full HD è la prassi.
  • Peso. Se monterai l’action camera sul casco, un dispositivo dal peso contenuto sarà molto più confortevole.
  • Durata della batteria. Alcune action camera hanno un’autonomia di carica della batteria davvero ridotta. A maggior ragione, scegli una marca di qualità. Tuttavia, una peculiarità di questi dispositivi è che le loro batterie tendono sempre a surriscaldarsi molto rapidamente e i modelli con scafandro si appannano.
  • Accessori. Tra i più importanti c’è il telecomando remoto. La mia lo aveva di serie, e ciò mi permetteva di azionarla comodamente durante la marcia. Il telecomando (da polso o fissabile al manubrio della moto) era munito di quattro led colorati, ciascuno dei quali evidenziava la funzione attiva sull’action camera, in modo semplice e immediato. Un altro accessorio importante è il display, per avere piena visione di ciò che si sta filmando (a meno che la camera non sia posizionata sul casco…). Infine, esistono microfoni da casco, che permettono di parlare mentre si sta registrando la propria marcia, commentando il proprio vissuto.
  • Wi-Fi o bluetooth. In alternativa al telecomando, alcune camere hanno un collegamento Wi-Fi o bluetooth che gli permette di comunicare con uno smartphone, attraverso uno specifico software. In questo modo, si può attivare o stoppare la registrazione interagendo dal touchscreen del proprio telefono (verifica però che i software di smartphone e action camera siano compatibili).
  • GPS integrato. Per registrare la traccia del proprio itinerario e anche alcuni dati quali la velocità e il tempo di percorrenza.

Drone

Le immagini epiche come quella che vedi qui sotto sono scattate in volo dal drone. Con l’avvento di quelli portatili (DJI Mavic Pro in primis) è possibile portarne a casa uno con 1.500 euro. Tuttavia l’abilità di volo necessaria per ottenere riprese stabili, fluide e di qualità, rende questo strumento molto impegnativo per i principianti, specialmente se messo in rapporto con il considerevole costo d’acquisto.

Inoltre le regole e le limitazioni da rispettare in ogni paese potrebbero scoraggiare i più. Ultimo, ma non meno importante, il rischio di perdere il drone a causa di vento, pioggia, errori di pilotaggio o a seguito del sequestro da parte delle autorità doganali. La dogana aeroportuale marocchina si è guadagnata una certa popolarità in questo senso.

Da non sottovalutare la responsabilità civile in caso di cose o persone danneggiati dalla caduta di un drone. A tal proposito ti consiglio una copertura assicurativa, anche in caso di perdita totale.
Se il tuo viaggio lo merita, ti consiglio di valutarlo.

Notebook vs ipad

Oggi un computer è indispensabile quasi quanto la fotocamera, proprio perché il motoviaggiatore 2.0 produce tanto materiale digitale da necessitare anche di una piccola work station.
Esistono alcune alternative possibili.

Con un adattatore universale e una ciabatta con 4-8 prese puoi caricare tutti i tuoi dispositivi senza il timore degli innumerevoli standard presenti nei vari paesi. Per una esemplificazione delle prese vedi la mappa a pagina <?>.

  • Tablet. Ottimo per le condivisioni di foto e anche brevi video sui social network o sulle pagine del proprio sito/blog; scarso per l’archiviazione dati, a causa della poca memoria interna; molto fragile agli urti a causa del display touchscreen; ottimo per l’ingombro ridotto.
  • Netbook. Sono i computer con video da 7 fino a 12 pollici di diagonale. Ottimi per navigare in rete, poco adatti alla post-produzione di video sia per le dimensioni ridotte dello schermo, sia per la velocità del processore. Lo usai dal 2010 al 2013, ma quando si ruppe tornai al classico notebook.
  • Notebook. Sono i portatili da lavoro, da 13”-15”-17”. Sono l’opzione più ingombrante in termini di spazio, ma sicuramente la migliore a livello operativo sia per la velocità del processore, sia per la memoria interna del loro hard disk, sia per la maggior resistenza agli urti. È quella che consiglio.
  • Ultrabook. Sono notebook “sottili”, hanno un’altezza a volte prossima al centimetro, anche grazie al fatto che sono privi di lettore cd-rom. Leggeri e prestanti, ma poco inclini all’avventura: sono fragili e si surriscaldano in fretta a causa della loro struttura sottile e agli spazi ridotti tra i diversi componenti al loro interno.

Tra gli accessori che potresti considerare di portare con te: una borsa imbottita a tenuta stagna per proteggere il tuo computer da acqua, umidità e urti; uno o due hard disk esterni (consiglio quelli con memoria da 1 a 3 Terabyte e collegamento USB 3.0, non alimentati da trasformatore), sui quali salvare foto, video e dati; un paio di cuffie o degli auricolari, che potrai indossare se lavorerai dei video in un luogo pubblico o per connetterti con Skype.
Se il tuo computer sarà dotato di porta HDMI, potrai sfruttarla per fare presentazioni al pubblico, trasformando le tue esperienze di viaggio in un vero e proprio workshop itinerante (con cui potrai finanziare il viaggio).
Riponi il tuo computer tra i bagagli cercando di inserirlo tra oggetti morbidi, che attutiscano gli urti e le vibrazioni della strada. Evita di accenderlo dopo aver trascorso una giornata in moto al freddo: il suo processore faticherà; meglio allora aspettare qualche minuto al caldo, e poi mettersi al lavoro.

Schede di memoria e archiviazione dati

Come già detto, sarebbe bene che tutti i tuoi strumenti funzionassero con schede di memoria dello stesso formato, per semplificarti la vita e permetterti di utilizzarle indifferentemente nei vari apparecchi. Acquista un piccolo lotto di schede, le riempirai presto e non ti sentirai costretto a limitare il numero di foto o filmati perché «è rimasta poca memoria». Se poi avrai con te un computer, potrai scaricare le schede alla fine di ogni giornata, selezionando già le foto e i video più belli e cancellando subito quelli venuti male (così non occuperai spazio inutile sul computer e, in un secondo momento, sarai più veloce in fase di editing, se vorrai dedicarti alla post-produzione di video o slide show).

Questo adattatore universale di corrente costa circa 15 euro e ti permetterà di ricaricare tutti i tuoi dispositivi elettronici in ogni paese del mondo.

Se una scheda dà segni di usura o problemi di lettura, fai un backup e formattala; se il problema non si risolve, cambiala subito: meglio non rischiare di perdere un’intera giornata di riprese.
Conserva le memorie in un apposito porta-schede, per averle tutte a portata di mano, proteggerle e catalogarle.

Per il salvataggio dei tuoi dati in doppia copia puoi avvalerti anche di un hard disk esterno, oppure di un servizio cloud, come Google Drive, Microsoft OneDrive o Dropbox, sempre che i dati caricati non siano eccessivamente pesanti. I filmati più lunghi necessitano di troppo tempo per l’upload; mentre per le foto il trasferimento è più veloce, anche se lo spazio gratuito a disposizione è limitato e non ti consentirà di archiviare grandi quantità di immagini. C’è però una soluzione. Sincronizzando la tua cartella cloud con una persona di fiducia, i tuoi file possono essere scaricati a distanza anche da un amico con il quale deciderai di condividere la cartella di destinazione dei tuoi dati. In questo modo, sarà lui a scaricare di volta in volta le tue foto su un hard disk esterno, e a ripulire lo spazio libero sul cloud.

Come conciliare l’esigenza di ricaricare più dispositivi (tra telefono, fotocamera, notebook, navigatore, action camera e interfono) e quella di adattare ciascuno dei propri caricabatterie alle diverse tipologie di prese domestiche presenti nei vari paesi?

Sarebbe improponibile portarti dietro tanti adattatori quanti sono i tuoi caricabatterie. Potresti allora dotarti di un’unica ciabatta multipla, con un numero di ingressi sufficiente al numero di dispositivi che dovrai ricaricare. In questo modo, ti basterà comprare un solo adattatore, per la ciabatta. In alternativa, potresti utilizzare il tuo computer per tutte le batterie caricabili via USB (se il tuo computer portatile non ha il numero sufficiente di porte USB puoi dotarti di un HUB). Ti basterà collegarlo alla ciabatta, e poi utilizzare i suoi ingressi USB per inserire i caricabatterie degli altri tuoi dispositivi. Per le batterie al litio di fotocamera, videocamera e computer avrai comunque bisogno delle prese multiple disponibili sulla ciabatta.

Se utilizzerai la presa da 12 V sulla tua moto, sappi che esistono anche degli adattatori USB specifici e con doppio socket, ideali per caricare due strumenti nello stesso momento.
Alcune borse da serbatoio sono già dotate del cablaggio per la presa da 12 V con un hub, mantenendo così i dispositivi al riparo da pioggia e polvere, ben stivate all’interno della borsa.

DIVERSE POSSIBILI CONFIGURAZIONI

ottimale

  • fotocamera ultracompatta o smartphone: in tasca, per gli scatti veloci e più facilmente condivisibili;
  • fotocamera di prima scelta: mirrorless o reflex o rough;
  • videocamera, con zoom di qualità, telecomando e cavalletto;

2 action camera: da montare in punti diversi della moto, per poi realizzare video in marcia con riprese da più angolazioni.

polivalente

  • cellulare: in tasca, per gli scatti veloci e facilmente condivisibili;
  • fotocamera di prima scelta: mirrorless o reflex o rough, per scatti di qualità, ma anche per frammenti video di buona qualità;
  • action camera: per le riprese in viaggio.

minimalista

  • fotocamera: qualsiasi tipologia, meglio se con risoluzione HD, per scattare foto in ogni situazione;
  • action camera: con utilizzo in marcia, ma anche da fermo, in sostituzione della videocamera tradizionale.